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29 Settembre 2010 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

Il Museo del Pomodoro

Ha aperto i battenti a Collecchio un museo dedicato all’oro rosso

A cura di Marina Leonardi

29 settembre 2010

Cari ascoltatori qualche anno fa, in questa rubrica avevamo parlato del Museo del pomodoro che era in realizzazione in provincia di Parma. Ora possiamo finalmente dare la buona notizia della sua apertura lo scorso fine settimana, 25 e 26 settembre. L’oro rosso è entrato così nella rete dei Musei del Cibo della Provincia di Parma, dopo Prosciutto e salumi (Langhirano), Salame (Felino) e Parmigiano (Soragna). Collocato in un centro di trasformazione alimentare di epoca medievale, la Corte di Giarola a Collecchio, il museo è organizzato in sette sezioni.
Si parte con il racconto della storia, con l’arrivo in Europa nel ‘500 dalle Americhe del pomodoro e la sua diffusione successiva. Si prosegue con lo sviluppo dell’industria di trasformazione a Parma e lo sviluppo delle tecnologie produttive. La quarta sezione affronta la tematica del prodotto finito e degli imballaggi, la quinta lo sviluppo dell’industria meccanica, la sesta racconta i protagonisti e i lavori in fabbrica. Chiude il percorso la cultura del ‘Mondo Pomodoro’ con le pubblicità, citazioni, dipinti

Sappiamo tutti che il pomodoro non è originario del nostro continente ed è stato importato dalle Americhe, ma nonostante questo, ad esso è associata l’idea della Dieta mediterranea che è tipica delle nostre regioni del Sud. L’Italia oggi è uno dei maggiori produttori mondiali: quasi 900 mila tonnellate solo per la tipologia da tavola vengono raccolte su più di 24 mila ettari concentrati soprattutto in Sicilia, Campania, Lazio, Puglia e Veneto. Ma anche in Emilia Romagna il rosso frutto succoso ha saputo ritagliarsi un suo spazio di produzione, molto rinomato, nel parmense, dove ha sede appunto il museo di cui vi stiamo parlando. 

Tutto nasce nella seconda metà dell’Ottocento, per mano di un agronomo dal nome di Carlo Rognoni che ne propagò la coltivazione, sostenendo la sperimentazione agronomica e la divulgazione presso gli agricoltori. E’ proprio in quegli anni la scienza mette a punto le prime rudimentali tecnologie per le conserve. Rognoni “intuisce” che per dare un futuro alla coltivazione del pomodoro occorre creare e sostenere l’attività di trasformazione in conserve. Si affacciano così alla storia i “pionieri” dell’industria nascente, che si chiamano Mutti, Pagani, Rodolfi, Pezziol e altri ancora, che daranno vita a delle vere e proprie dinastie di imprenditori.
Ma il salto di qualità si farà nel 1922 con la  Stazione Sperimentale delle Conserve. Da allora l’innovazione tecnologica, l’assistenza alle imprese, il controllo di qualità, accompagneranno uno straordinario percorso, che giunge, ai nostri giorni, alla lavorazione di: un milione di tonnellate di pomodoro nel territorio provinciale.
L’altra “invenzione” tutta parmigiana è di tipo commerciale: la Mostra delle Conserve (antesignana dell’odierno CIBUS) che si andrà affermando a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso.
Una storia tanto ricca ha lasciato tracce evidentissime nei modi del vivere e del lavorare, oltre che del produrre. Si tratta di memorie, di persone, di macchine, impianti, confezioni dei prodotti, immagini grafiche e pubblicitarie da conservare e da raccontare nel museo di Collecchio.

E visto che stiamo parlando di musei e siamo in zona, vi segnaliamo a Ozzano Taro, presso il podere Bella Foglia il Bosco delle Cose, lo straordinario Museo della Civiltà Contadina che ospita la collezione raccolta nel corso di una vita da Ettore Guatelli (1921-2000), oggi di proprietà di una Fondazione pubblica, straordinario specchio di una cultura ormai scomparsa.

Ma non possiamo lasciarvi senza qualche stuzzicante ricetta che in questo caso ha per protagonista il pomodoro, ve ne riportiamo due che ci hanno particolarmente allettato ma altre ancora ne potete trovare sul sito del Museo del Pomodoro: 

Pappa col pomodoro
Ingredienti per 6 persone:
800 g di pomodori freschi maturi
500 g di pane casereccio leggermente raffermo
1 porro medio
8 foglie di basilico
1 puntina di zenzero
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 l e 1/2 di brodo
1 bicchiere di olio extravergine di oliva
sale, pepe

Rosolare in un tegame con l’olio il porro battuto e lo zenzero, aggiungere il concentrato e unire poi i pomodori, pelati e tagliati a pezzi ed il basilico tritato. Portare ad ebollizione a fuoco normale, dopo 5 minuti aggiungere tutto il brodo caldo. Salare e pepare. Alla ripresa del bollore aggiungere il pane tagliato a fette sottili. Proseguire la cottura per circa 2 minuti. Togliere il tegame dal fuoco e tenerlo coperto circa 1 ora. Prima di servire rimestare bene e condire con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo. 

 Pomodori verdi fritti
Ingredienti per 4/6 persone:
6 grossi pomodori verdi
125 grammi di farina bianca
4 uova
90 ml di birra
300 g di pane grattato
500 ml di olio di oliva per friggere
sale

Predisporre entro tre differenti ciotole: la farina, le uova sbattute con la birra, il pane grattugiato. Tagliare i pomodori, lavati e asciugati, in fette di circa 1 cm di spessore. Asciugarle bene, passarle nella farina, quindi immergerle nell’uovo e impanarle. Ripetere una seconda volta il passaggio nell’uovo e nel pane. Friggere in una padella con l’olio precedentemente scaldato 4/5 fette alla volta e cuocerle per circa 10 minuti. Rimuovere eventuali residui dall’olio prima di una nuova frittura. Scolare su carta assorbente e salare. Servire caldi.

Museo del Pomodoro:
C/o Corte di Giarola – Parco del Taro
Ingresso in Strada Giarola, 11 – 43044 Collecchio (Parma)

Info:  Tel  333.2362839
http://www.museidelcibo.it/pomodoro.asp

Apertura al pubblico:
Dal 1 marzo all’8 dicembre
* Sabato, Domenica e festivi: 10.00 – 18.00
* Da lunedì a venerdì: su prenotazione per gruppi

Da dicembre a febbraio
* Chiuso – Aperto su prenotazione solo per gruppi
 
Visita senza degustazione:
* Intero € 4,00
* Ridotto € 3,00 gruppi (minimo 15 persone), adulti oltre i 65 anni, convenzioni
* Ridotto scuole dell’obbligo € 3,00 scuole e bambini dai 6 ai 12 anni
* Gratuito diversamente abili e loro accompagnatori, accompagnatori di gruppi e scolaresche, giornalisti, minori di 6 anni

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