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18 Febbraio 2009 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

Il Museo del sale di Cervia

Anche il sale tra i preziosi prodotti del nostro territorio

A cura di Marina Leonardi

18 febbraio 2009

Cari ascoltatori, in questa nuova puntata dedicata ai prodotti del nostro territorio vogliamo parlarvi di un alimento preziosissimo: il sale. Il suo uso risale a ben diecimila anni fa, al Neolitico quando l’uomo ebbe necessità di conservare gli alimenti deperibili come la carne e il pesce. Il sale divenne, quindi, un bene primario, che poteva venire estratto in forma solida dai depositi di salgemma o ricavato attraverso la cristallizzazione dell’ acqua salata. “Il controllo della sua produzione – ci dicono gli storici –  costituì un obiettivo primario per le comunità più antiche che si arricchirono con tale commercio, paragonabile a quello dell’ossidiana, dell’ambra e, in periodi più recenti, delle spezie e della seta”. Ecco quindi nascere le grandi saline ad evaporazione solare, ai tempi dei romani, di questa produzione una vera industria e si può dire che il sale,  condizionò profondamente lo sviluppo delle società antiche; la sua centralità nella vita dell’uomo è largamente testimoniata nella letteratura, nella mitologia e nelle religioni.

Questa introduzione ci servirà per guardare con occhio attento a questo “oro bianco” e  alla Salina di Cervia, la più grande del nostro territorio. Per raccontarci la sua storia è nato il Musa, il Museo del sale.  Collocato all’interno del magazzino del sale,  il museo custodisce una  fetta  di storia cervese. Nato dalla attività  del gruppo culturale Civiltà Salinara che, per mantenere vivo il ricordo del lavoro in salina  ha raccolto  documenti, attrezzi e foto che testimoniano l’ambiente e la produzione del sale. Il museo si sviluppa attraverso percorsi che  esplorano  l’avventura dell’acqua, l’abitare come luogo di relazione, l’avventura del sale e gli uomini al lavoro.

Il museo mette in mostra  poi  gli antichi attrezzi in legno usati per la lavorazione, le immagini  dei salinari al lavoro, l’oggettistica  e tutto ciò che ruota attorno alla produzione del sale e alla antica salina. Oltre alla sezione  all’interno del magazzino del sale,  parte integrante del museo è inoltre la salina Camillone, ultimo fondo salifero a lavorazione artigianale  rimasta ed ultima delle 144 salinette  esistenti prima della trasformazione del 1959 alla  lavorazione industriale.

All’interno del museo spiccano alcuni pezzi particolarmente interessanti e particolari quali la burchiella ad esempio, imbarcazione in ferro utilizzata per il trasporto del sale che  ogni anno a settembre esce dal museo per ripercorrere l’antica via fluviale che dalla salina conduce ai magazzini con il bianco carico del sale prodotto nella salina Camillone. Questo si realizza in occasione di Sapore di sale, la festa che Cervia dedica al suo ottimo prodotto. Dovete sapere che il sale di Cervia è da sempre conosciuto come un sale dolce, non perchè abbia una minore capacità salante, ma per una più limitata presenza dei sali amari, come, ci spiegano gli esperti i solfati di magnesio, di calcio, di potassio e il cloruro di magnesio, cioè di quelle sostanze per lo più insolubili, che danno al sale quel retrogusto amarognolo meno gradito al palato.

Il Museo de sale è una meta di visita molto interessante,  lo scorso anno sono stati quasi 22 mila i visitatori, soprattutto ragazzi da ogni parte di Italia che vengono al Musa per scoprire tutti i segreti di questo fondamentale alimento. Molti anche gli stranieri che hanno la possibilità così di scoprire un’altra delle tante ricchezze del nostro territorio.

Il museo è in  via Nazario Sauro, nel comparto dei magazzini del sale, nel cuore storico di Cervia.
Dal 7 gennaio al 31 maggio e dal 16 settembre al 21 dicembre è aperto  sabato, domenica e festivi  15.00/19.00.  Dal 1 giugno al 15 settembre  tutti i giorni 20.30 /23.00.
L’ingresso è gratuito

Potrete trovare maggiori informazioni:
musa@comunecervia.it

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