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23 Ottobre 2006 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

N°32-SAPORI D’ITALIA

E’ Autunno ed è tempo di castagne.

La nostra regione è terra di castagne, buone grosse e profumate a partire dal Marrone di Castel del Rio che ha ottenuto dall’Unione europea il marchio ufficiale  Igp e cioè di indicazione geografica protetta. A questo prezioso frutto viene dedicata una sagra, a Castel del Rio nel bolognese, la SAGRA DEL MARRONE, la festa più vecchia del paese, che arriva quest’anno alla sessantesima edizione, essendo iniziata nel 1946. Si svolge per tutto il mese di ottobre e propone numerosi appuntamenti come il tradizionale mercato dei marroni, con mostre di prodotti, convegni tecnici, conferenze e serate dove storia e cultura si fondono con la gastronomia.
È possibile infatti gustare le specialità locali a base di marroni e castagne come il castagnaccio, la polenta di farina di castagne, i bruciati, i capaltaz, frittelle e tartufi di marroni, marroni ai liquori, marmellate e dolci vari.

Per l’occasione si organizza inoltre la “Veggia del dolce”, un concorso aperto a tutti i cittadini di Castel del Rio che premia il miglior dolce a base di marroni.

Ci spostiamo verso il mare, in provincia di Rimini  dove nel centro storico di Montefiore Conca  si tiene la SAGRA DELLA CASTAGNA. Anche questo è un appuntamento ormai tradizionale che giunge quest’anno alla 42° edizione. Per tutta la giornata di domenica 29 ottobre ci saranno musica, spettacoli, punti ristoro, un mercatino, vino, giochi in piazza  e soprattutto castagne di grande qualità.

Doppio appuntamento nel modenese il 28 e il 29 ottobre. A Montecreto, lungo le vie del centro si terrà la 21° FESTA DELLA CASTAGNA, la grande manifestazione di fine ottobre, è diventata un appuntamento irrinunciabile, non solo per gli abituali frequentatori del paese, ma anche e soprattutto, per le migliaia di persone che si riversano in paese a fare onore al frutto povero per eccellenza, ma, in Appennino, ricco di tradizione e di storia.
In occasione della prelibata festa  verrà assegnato il Premio Castagna d’Oro, che ogni anno vede a Montecreto la presenza di personaggi di primo piano del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo. In programma inoltre degustazione di prodotti tipici e dimostrazione dell’arte e della lavorazione dei prodotti del bosco e del sottobosco.

Ha un nome che è già un programma l’iniziativa che si svolge sempre il 29 al Castello di Brandola a Gombola di Polinago, CASTAGNAMM, l’incomparabile festa della castagna di Brandola che si tiene nel suggestivo borgo montano.

Appuntamenti col dolce frutto dell’autunno anche sull’appennino reggiano,  il 28 e 29 ottobre con la Festa della castagna  nel centro storico Castelnovo ne’ Monti e poi il 5 novembre con la  Festa della castagna e del cinghiale di Collagna e il 10 dicembre col  4° Trofeo del tortellino di castagna a Carpineti.

E non possiamo lasciare l’argomento castagne e marroni senza qualche succulenta ricetta del nostro gastronomo Pellegrino Artusi:

Partiamo dal  SOUFFLET DI CASTAGNE

Marroni dei più grossi, grammi 150
Zucchero, grammi 90.
Burro, grammi 40.
Uova, n. 5.
Latte, decilitri 2.
Maraschino, cucchiaiate 2.
Odore di vaniglia

Fate bollire i marroni nell’acqua per soli cinque minuti, ché tanti bastano per sgusciarli caldi e per levar loro la pellicola interna. Dopo metteteli a cuocere nel detto latte e passateli, indi dosateli collo zucchero, il burro sciolto, il maraschino e la vainiglia. Per ultimo aggiungete le uova, prima i rossi, poi le chiare ben montate.
Ungete col burro un vassoio che regga al fuoco, versateci il composto, cuocetelo al forno da campagna e prima di mandarlo in tavola spolverizzatelo di zucchero a velo.
Basterà per cinque persone.

E ora una ricetta tradizionalissima, quella del castagnaccio o, come dice Artusi,  del
MIGLIACCIO DI FARINA DOLCE VOLGARMENTE DETTO CASTAGNACCIO

Sentiamo cosa ci dice a proposito il gastronomo forlivese:”Non posso frenarmi dal declamare contro la poca inclinazione che abbiamo noi Italiani all’industria. In alcune province d’Italia non si conosce per nulla la farina di castagne e credo che nessuno abbia mai tentato d’introdurne l’uso; eppure pel popolo, e per chi non ha paura della ventosità, è un alimento poco costoso, sano e nutriente. Interrogai in proposito una rivendugliola in Romagna descrivendole questo migliaccio e le dimandai perché non tentava di guadagnare qualche soldo con questo commercio. – Che vuole, mi rispose, è roba troppo dolce, non la mangerebbe nessuno. – o le cottarone che voi vendete non sono dolci? eppure hanno dello smercio, diss’ io. Provatevi, almeno, soggiunsi; da principio volgetevi ai ragazzi, datene loro qualche pezzo in regalo per vedere se cominciassero a gustarlo, e poi dietro ad essi è probabile che a poco a poco si accostino i grandi. Ebbi un bel dire; fu lo stesso che parlare al muro.”
Le cottarone, per chi non lo sa, sono mele o pere, per lo più cascaticce, cotte in forno entro una pentola nella quale si versa un gocciolo d’acqua, coprendone la bocca con un cencio bagnato. Veniamo ora alla semplicissima fattura di questo migliaccio.
Prendete grammi 500 di farina di castagne e siccome questa farina si appasta facilmente passatela dal setaccio prima di adoperarla per renderla soffice; poi mettetela in un recipiente e conditela con uno scarso pizzico di sale. Fatto questo, intridetela con 8 decilitri di acqua diaccia versata a poco per volta onde ridurla una liquida farinata, in cui getterete un pugno di pinoli interi. Alcuni aggiungono ai pinoli delle noci a pezzetti, altri anche dell’uva secca e, sopra, qualche fogliolina di ramerino.

Ora prendete una teglia ove il migliaccio venga grosso un dito e mezzo all’incirca, copritene il fondo con un leggiero strato d’olio, ed altr’olio, due cucchiaiate, spargetelo sulla farinata quando è nella teglia. Cuocetelo in forno fra due fuochi e sformatelo caldo.
Con questa farinata si possono fare anche delle frittelle.

Vi ricordiamo che potete trovare queste ricette in versione stampabile sul sito di Radio Emilia Romagna

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