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28 Maggio 2007 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

N°62-SAPORI D’ITALIA

La ciliegia di Vignola.

In primavera, chi ha la fortuna di transitare lungo la fondovalle Panaro può trovarsi di fronte a uno dei più incantevoli spettacoli della natura, una meravigliosa nevicata bianca che riempie tutta la valle che separa le province di Modena e di Bologna. Non si tratta di un evento meteorologico ma di un fenomeno botanico: si tratta della fioritura dei ciliegi, centinaia di alberi carichi di fiori bianchi che nel giro di un mese o due si trasformano in rossi frutti.

Vignola è nota in tutta Europa per le sue ciliegie: si parte nella seconda metà del mese di maggio con la maturazione del primo “Durone Bigarreau” e si prosegue con la ciliegia “Mora di Vignola” , tra le varietà più saporite del mercato. Con il mese di giugno maturano i duroni di colore scuro come il classico durone “Nero I” famoso per le sue caratteristiche di polpa intensa e gustosa e la classica “Anella”, un durone color rosso fuoco dalla polpa particolarmente consistente. Tra le varietà tardive (a metà giugno) sono da annoverare il durone “Nero II” e il “Ciliegione”, particolarmente gustosi e ricchi di qualità nutritive.

Il ciliegio (Prunus avium), originario dell’Asia Minore, era già conosciuto in Egitto sin dal VII° secolo a.C. e, successivamente, in Grecia a partire dal III° secolo a.C. La maggior parte delle specie di ciliegio si sono diffuse ad Oriente della loro zona di origine (Asia Centrale) in particolare: Cina, Giappone (dove i ciliegi da fiore sono particolarmente apprezzati per il loro valore ornamentale), Nord America. Le prime testimonianze della presenza dell’albero di ciliegio in Italia risalgono al II° secolo a.C., quando Varrone né illustro le tecniche di innesto e Plinio il Vecchio ne descrisse 10 varietà nella sua opera “Naturalis Historia”.

Il ciliegio attualmente è coltivato in tutto il mondo: Europa, Asia, Australia, America. L’Italia rappresenta uno dei principali produttori di ciliegie a livello europeo. Le regioni più vocate per questa coltura sono: Puglia, Campania, Emilia Romagna (con le provincie cerasicole di Bologna, Modena, Forlì-Cesena), Veneto.
La zona di produzione della Ciliegia di Vignola comprende tutta la fascia pedocollinare del vignolese, i comuni della Valle del Samoggia e i territori ad ovest del fiume Reno fino ad arrivare a Porretta Terme.

E ora che abbiamo conosciuto più da vicino questo frutto meraviglioso vediamo come utilizzarlo in cucina. Abbiamo preso in prestito dal ricettario del nostro gastronomo forlivese la preparazione di un dolce che vede come protagonista proprio questi bei frutti rossi:

DOLCE DI CILIEGE

Come dolce da famiglia è assai buono e merita di occuparsene.

Ciliege more, crude, intere e senza gambo, grammi 200.

Zucchero a velo, grammi 100.

Pangrattato di segala, grammi 50.

Mandorle dolci, grammi 40.

Uova, n. 4.

Rosolio, cucchiaiate n. 2.

Odore di vainiglia o scorza di limone.

 

Mancando il pane di segala servitevi del pane comune. Le mandorle sbucciatele, asciugatele e tritatele minutamente per ridurle a metà circa di un chicco di riso.

Lavorate prima i rossi d’uovo con lo zucchero finché siano divenuti spumosi, aggiungete il pangrattato, il rosolio, l’odore e continuate a lavorare ancora un poco il composto. Uniteci le chiare ben montate, mescolando adagio e versatelo in uno stampo liscio che avrete prima ben unto con burro freddo e cosperso tutto, e più nel fondo, con le dette mandorle. Infine buttateci le ciliege, ma per evitare che queste pel loro peso calino a fondo, mescolate fra il composto le mandorle che vi restano. Cuocetelo al forno e servitelo caldo o freddo. La dose è per quattro o cinque persone.

Buon appetito con questo dolce insolito e alla prossima puntata.

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