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25 Giugno 2007 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

N°66-SAPORI D’ITALIA

Emilia-Romagna terra da gustare: un libro per ricordare i vecchi sapori.


Uova, farina, pancetta fresca, un cipollotto. Un cucchiaio di concentrato di pomodoro, sale e pepe. Ecco gli ingredienti base per i “malfatti al vaporino”, piatto povero della tradizione contadina emiliano-romagnola. Non solo, dunque, tortellini, lasagne e piadina: l’Emilia-Romagna vanta una lunga serie di ricette sconosciute ai più, preparate solo occasionalmente, custodite come patrimonio di famiglia o addirittura dimenticate. Come il piacentino “riso e vartis”, il riso con il luppolo selvatico; o il “krìnofel”, nutriente zuppa a base di burro, parmigiano e semola risalente ai tempi della duchessa Maria Luigia, diffusa un tempo a Parma e circondario. O, ancora, i “pomodori in frittata”, piatto rustico della campagna forlivese, e i deliziosi “cantareli” (cantarelle), i dolci tipici delle feste romagnole, serviti ben caldi con tanto zucchero sopra. Sono solo alcune delle sessanta ricette raccolte e pubblicate nel volume “Emilia Romagna, Terra da gustare”, realizzato dall’assessorato al Turismo della Regione, stampato in 5mila copie in italiano e 3mila in inglese. Con un preciso obiettivo: riscoprire gli “antichi sapori perduti”, farli conoscere – a turisti e non – per valorizzare sempre più la cultura, la tradizione e l’ambiente.


Tutto è partito da un invito rivolto agli emiliano-romagnoli, pubblicato sul portale regionale Emilia Romagna Turismo (www.emiliaromagnaturismo.it), a riscoprire le vecchie ricette di famiglia e a inviarle. In tanti hanno risposto, indicando modalità e tempi per realizzare i piatti, insieme a possibili varianti e note curiose, spesso legate alla memoria. Nella pubblicazione le ricette sono state divise in più capitoletti: pani e focacce, antipasti, primi piatti, minestre e zuppe, secondi piatti, contorni e verdure, dolci. A ogni piatto è stato abbinato il vino giusto: per i tortelli sulla lastra, l’ideale è un buon bicchiere di Sangiovese di Romagna, mentre il Sauvignon dei Colli bolognesi si sposa perfettamente con i cappellacci con la ricotta. 


Intervista a Guido Pasi.


Le ricette raccolte nel volume e pubblicate sono consultabili anche nella sezione del portale regionale www.emiliaromagnaturismo.it dedicata all’enogastronomia. Intanto, si sta già pensando a un secondo volume, sempre di enogastronomia, dedicato però ad altre prelibatezze: confetture, marmellate e gelatine, liquori, distillati, infusi e sciroppi, frutta sciroppata e sottospirito, salse, conserve e passate, sottaceti, sott’oli e sottosale. L’invito, rivolto ancora una volta a cittadini e buongustai, è di scrivere alla redazione di Emilia Romagna Turismo (all’indirizzo e-mail cui si accede direttamente dal sito), inviando la propria ricetta.


A cura di Marina Leonardi.

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