Salta al contenuto principale
24 Settembre 2007 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

N°76-SAPORI D’ITALIA

La sagra della patata.

Cari ascoltatori, in questa nostra puntata di Sapori d’Italia vi parliamo di un prodotto molto conosciuto e diffuso non solo in Emilia Romagna, la patata.


Ma forse non tutti sapete che la nostra patata vanta una qualità assai pregiata tanto da essersi assicurata un marchio di tutela e naturalmente una serie di festeggiamenti.


Nel bolognese, a Tolè dal 1964 si consuma alla fine di settembre la sagra della patata, una festa con stand gastronomici e degustazioni di ricette a base di patate.
Nell’area circostante è allestita la Fiera Mercato nella quale è possibile acquistare le specialità di Tolè (oltre alle patate, marroni, funghi e formaggi vari).


Dicevamo che la “patata di Bologna” vanta il marchio dop. Per avvalersi di questo marchio il tubero deve essere prodotto esclusivamente da aziende agricole della provincia bologna, al fine di garantire il controllo e la tracciabilità. Le aree più interessate sono quelle pedecollinari e di pianura comprese trai fiumi Sillaro e Reno, oltre che in alcune zone di montagna fino ad altitudini di 700-800 m s.l.m. negli altipiani di Castel d’Aiano, Vergato e Tolè.


Sul versante modenese, si è appena  è appena conclusa invece la Sagra della patata di Montese, protetta dal marchio di tutela “Patata di Montese” realizzato dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con il Comune di Montese e la Comunità Montana Appennino Modena Est.


E veniamo ora a una ricetta che vede protagoniste le nostre patate, una ricetta presa naturalmente dal libro dell’Artusi,


GNOCCHI DI PATATE
Patate grosse e gialle, grammi 400.
Farina di grano, grammi 150.


Vi noto la proporzione della farina per intriderli, onde non avesse ad accadervi come ad una signora che, me presente, appena affondato il mestolo per muoverli nella pentola non trovò più nulla; gli gnocchi erano spariti. – O dov’erano andati? – mi domandò con premurosa curiosità un’altra signora, a cui per ridere raccontai il fatto, credendo forse che il folletto li avesse portati via.


– Non inarchi le ciglia, signora – risposi io – ché lo strano fenomeno è naturale: quelli gnocchi erano stati intrisi con poca farina e appena furono nell’acqua bollente si liquefecero.


Cuocete le patate nell’acqua o, meglio, a vapore e, calde bollenti, spellatele e passatele per istaccio. Poi intridetele colla detta farina e lavorate alquanto l’impasto colle mani, tirandolo a cilindro sottile per poterlo tagliare a tocchetti lunghi tre centimetri circa. Spolverizzateli leggermente di farina e, prendendoli uno alla volta, scavateli col pollice sul rovescio di una grattugia. Metteteli a cuocere nell’acqua salata per dieci minuti, levateli asciutti e conditeli con cacio, burro e sugo di pomodoro, piacendovi.


Se li volete più delicati cuoceteli nel latte e serviteli senza scolarli; se il latte è di buona qualità, all’infuori del sale, non è necessario condimento alcuno o tutt’al più un pizzico di parmigiano.


A cura di Marina Leonardi.

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi