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23 Gennaio 2013 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

Il ritorno della mela campanina

La Provincia di Modena con un bando rilancia la famosa, ma ormai dimenticata, mela della nonna

A cura di Marina Leonardi

23 gennaio 2013 

Una mela… da 500 esemplari! Cari ascoltatori, grazie al bando della Provincia di Modena “Ancora in tavola” è stata completata la distribuzione di 500 piante di mela campanina organizzata dal Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano. La prima tappa di questo progetto di rilancio, fa parte di un´iniziativa più ampia della Provincia di Modena a favore della preservazione delle biodiversità, è avvenuta a dicembre, a San Possidonio, nella Bassa modenese compita dal terremoto,  dove tanti agricoltori modenesi e reggiani, sono accorsi per aggiudicarsi la loro pianta. Scopo dell´iniziativa è di poter mettere a dimora ed impedire la scomparsa di questa tipicità locale.

Spiega Gualtiero Lutti, direttore del Gal: “Uno dei nostri obiettivi è di prendersi cura delle peculiarità, a livello produttivo, piuttosto che turistico o imprenditoriale, proprie del territorio, in modo da sensibilizzare gli utenti e ri-abituarli a ciò che `sa di casa nostra´. Per questo, la Provincia ci ha incaricati, vista l´esperienza maturata con altre tipicità come il Caprino modenese, il Castagno ecc”.

Ha il sapore di una volta la mela campanina, quello della tradizione antica e dei forni delle nonne, insieme ad una storia avviata nel XIX secolo e che oggi ricomincia a pulsare dopo anni di silenzio. La mela campanina è un frutto tipico delle colture della bassa modenese, un unicum nella tradizione emiliana per la sua ricchezza di antiossidanti naturali e la corposità del suo gusto, che oggi viene rilanciato sotto le veci del Gal. Dopo una battuta d´arresto nel periodo del dopoguerra, questo frutto, anche detto “della nonna”, torna a farsi strada negli anni ´90, grazie a quei frutticultori che avevano continuato a coltivarne le piante.
La piccola cittadina modenese è stata scelta come punto di ritrovo in quanto culla principale di questo frutto. Infatti, è qui che risiede l´azienda agricola Bordina, dove il proprietario, l´agronomo Benedetto Bonomi, ha dedicato anni alla riscoperta della mela, andando controcorrente alle richieste di un mercato che tuttora tende a preferire frutti più grandi e belli dal punto di vista estetico.

Pur modesta però, la mela campanina è dotata di preziose caratteristiche terapeutiche. Oltre a richiedere un basso numero di trattamenti con fitofarmaci, in quanto varietà rustica resistente ai parassiti, questo frutto possiede un alto potere antiossidante, addirittura di quattro volte superiore a quello delle altre mele.

Oltre alla “mela campanina” il Gal si sta occupando di altri prodotti tradizionali come la Cornella Bianca, una razza ovina autoctona dell’Emilia Romagna a rischio di estinzione e la Zucca Modenese.

Brano corrente

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