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6 Gennaio 2010 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

La Salama da sugo

Continua il nostro viaggio nei presidi Slow Food dell’Emilia Romagna

A cura di Marina Leonardi

6 gennaio 2009

Cari ascoltatori, con questa prima trasmissione del 2010 dedicata ai prodotti della nostra terra proseguiamo l’interessante viaggio assieme a Slow Food e ai suoi presidi del gusto, a oggi 177, e che  puntano alla tutela della biodiversità, dei saperi produttivi tradizionali e dei territori e che vogliono stimolare i produttori ad adottare pratiche produttive sostenibili, pulite, e a sviluppare anche un approccio etico (giusto) al mercato.

Di questi 177 presidi, 12 sono nella nostra regione e oggi andiamo a scoprirne uno più da vicino, siamo in provincia di Ferrara e il presidio di Slow Food sostenuto dalla Regione Emilia Romagna è quello della mitica Salama da sugo la cui preparazione avviene proprio in questo periodo invernale, da novembre a febbraio.

Lasciamo la parola agli esperti di Slow Food che ci parlano più nel dettaglio di questo prodotto:

 “La salama da sugo, o “salamina”, come la chiamano i ferraresi, è un salume raffinato, dai sapori esotici, che sposa gli aromi potenti delle spezie alla sapidità della carne suina e al fruttato del vino rosso. La lavorazione è complessa: si macinano diversi tagli suini di prima scelta con aggiunta di piccole percentuali di fegato e lingua e si conciano con sale, pepe e vino rosso. È ammesso anche l’uso di cannella e chiodi di garofano. Per quanto riguarda il vino, oltre ai vitigni locali che compongono la denominazione Bosco Eliceo, sono usati i vitigni autoctoni delle province confinanti. La carne viene insaccata e legata con lo spago, formando otto spicchi. La stagionatura – di 6, 12 o 24 mesi – è il momento decisivo per ottenere un grande prodotto. Quando è matura la salama è posta a bollire appesa a una cordicella e chiusa in un sacchetto di lino per evitare che tocchi il fondo e le pareti della pentola. Cibo antico e fastoso, ha un sapore forte e quasi acre, che va moderato da un letto di purè di patate o, meglio, di zucca.

La salama da sugo ferrarese è, dal punto di vista organolettico, uno dei salumi più difficili che esistano. L’impatto è da palati forti e, allo stesso tempo, raffinati. Infatti le note muschiate conferite al salume dalla lunga stagionatura si mescolano all’acre del vino rosso, alla prepotenza delle spezie, alla sapidità invadente. Eppure, se queste caratteristiche lette una a una possono suscitare qualche perplessità, nel mix della salama assaporata a piccoli pezzi accompagnati da bocconi di purea di zucche (abbinamento pressoché obbligatorio), offrono sensazioni vertiginose, che richiamano gusti orientali. La salama può essere abbinata con gli stessi vini utilizzati nella sua preparazione, ma regge bene anche l’abbinamento con un vino rosso importante e di corpo.

Il Presidio

Esistono ancora contadini, nella campagna ferrarese, che fanno salamine come un tempo, lavorando la carne del maiale allevato in cascina. Basta assaggiarle per comprendere la differenza qualitativa tra queste salame e quelle artigianali o industriali. Ma se ne producono pochissime, destinate quasi esclusivamente al consumo familiare. Il Presidio vuole attivare una filiera che renda possibile un allevamento di suini con criteri naturali, creare un macello in loco a disposizione degli allevatori, attrezzare piccoli laboratori e locali di stagionatura in regola con le norme sanitarie per poter commercializzare una salama da sugo all’antica, la stessa per cui impazziva Lorenzo de’ Medici”.

L’area di produzione comprende l’intera provincia di Ferrara ad esclusione della costiera adriatica.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito di Slow Food: http://www.presidislowfood.it/ita/progetto.lasso

Sostiene il Presidio

Regione Emilia Romagna, Viale Aldo Moro 52, Bologna

Tel. +39 051 6395111 – 283111

 

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