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27 Novembre 2013 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

La Torta di riso e il Biscione reggiano anche conosciuto come biscione natalizio

Dall’Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell’emilia-romagna due specialissimi dolci della provincia di Reggio Emilia

A cura di Marina Leonardi

27 novembre 2013 

Cari ascoltatori, eccovi ancora insieme a Marina Leonardi, alla scoperta dei prodotti tipici della nostra regione. In questo lungo excursus ci aiuta l’ Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell’Emilia-Romagna, lo conoscete ne abbiamo parlato ormai tante volte in questi anni, bene al numero 175 abbiamo incontrato un ottimo dolce,  la torta di riso reggiana.  Si tratta di un dolce ad altissimo contenuto nutritivo, molto apprezzato e diffuso nella cucina reggiana, che ha il vantaggio di potere essere cucinato in breve tempo. La sua diffusione a Reggio Emilia nasce grazie alle “mondine” (ecco perché state ascoltando in sottofondo la brava Giovanna Daffini nella famosissima canzone l’Amarezza delle mondine), le donne più giovani delle famiglie contadine che nei primi anni del 1900, durante la raccolta del riso, si trasferivano nelle piantagioni nelle zone di Vercelli. Il riso, oltre al denaro, costituiva una parte importante dello stipendio della mondina, da qui la diffusione del suo utilizzo all’interno della cucina reggiana.

Come si fa?  Servono 150 g di riso, 1 l di latte interno, 1 pizzico di sale, 150 g di zucchero, 3 uova intere, 3 o 4 cucchiai di sassolino o anisetta, 1 limone grattugiato. Si porta ad ebollizione il latte, si versa il riso e lo si lascia cuocere. Si aggiunge lo zucchero, la scorza di limone grattugiata ed il liquore. Quando l’impasto si è raffreddato si incorporano le uova, una per volta e si mette il tutto in uno stampo imburrato e infarinato. Si lascia riposare e si procede alla cottura in forno alla temperatura di 200 C° per 40 minuti.

E visto che siamo a Reggio Emilia, non possiamo andarcene senza aver parlato di un altro dolce tipico dell’arte culinaria delle antiche pasticcerie della città, il biscione reggiano, diffuso soprattutto in questo periodo, infatti viene anche chiamato biscione natalizio.
E’ un dolce di preparazione complessa, anche se composto da ingredienti semplici (mandorle dolci,  zucchero, uova, canditi, ecc.), viene prodotto in forma di serpente o di drago con le fauci aperte, e può essere anche molto lungo e arrotolato su più piani di una tortiera. L’aspetto è bruno nella parte inferiore, bianco latte nella parte della decorazione in meringa, che non dovrà mai prendere una colorazione gialla. Alcune fonti sostengono che la versione del dolce attualmente più diffusa sia stata inventata in una pasticceria della città il cui titolare aveva diversi pasticceri reggiani e dieci da differenti parti dell’Italia, lo avrebbe inventato per regalarlo ai suoi dipendenti a Natale. Altre fonti ricordano invece che in tutta Italia si producono dolci simili, con ampie differenze locali: bissòlo a Milano, bicciolano a Vercelli, bisolàn a Piacenza, busilàn a Parma, bussolà in Veneto. A Reggio Emilia viene comunque preparato da secoli ed è per questo che per il Biscione reggiano è in corso la richiesta del marchio Igp.

E con questi due tradizionalissimi dolci vi do l’arrivederci con l’altrettanto tradizionalissimo  coro delle mondine di Correggio, un saluto da Marina Leonardi. 

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