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26 Agosto 2014 | Archivio / Protagonisti

Agostino Casaroli, il centenario del cardinale

Segretario di Stato di Giovanni Paolo II, fu l’interprete della Ostpolitik del Vaticano e l’interlocutore delle organizzazioni internazionali sui temi della pace e dei diritti

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

Cari ascoltatori, ricorre quest’anno il centenario dalla nascita di uno dei più importanti “ministri degli esteri”, se così si può dire, dello Stato della Città del Vaticano. Parliamo di Agostino Casaroli, nato nel 1914 a Castel San Giovanni (Piacenza) in una famiglia di modeste condizioni economiche.  
Nel 1937 è ordinato sacerdote dopo aver studiato al Seminario vescovile di Bedonia (Parma) e al Collegio Alberoni di Piacenza. Nel 1939 Si laurea in diritto canonico presso l’ Ateneo Lateranense. Nel 1940 entra in servizio in Segreteria di Stato in qualità d’archivista. Tra il 1950 e il 1961 in Segreteria di Stato si occupa specificamente dell’America Latina, compiendo anche alcune missioni. Nel marzo del 1961 Casaroli è nominato da Giovanni XXIII sottosegretario del la Congregazione per gli Affari ecclesiastici straordinari. Nel 1966 firma a Belgrado un “protocollo” tra la Santa Sede e la Repubblica federativa jugoslava che comporta la ri-presa dei rapporti interrotti nel 1952. Il 4 luglio 1967 è nominato segretario della Congregazione per gli Affari ecclesiastici straordinari e iI 16 dello stesso mese nella Basilica vaticana è ordinato vescovo da Paolo VI. Lo stesso papa lo avrebbe successivamente nominato presidente della Pontificia commissione per la Russia, membro di quelle per l’America Latina e per la Pastorale delle migrazioni e del turismo, consultore delle Congregazioni per la Dottrina della fede e per i Vescovi e della Pontificia Commissione per la revisione del Codice di diritto canonico. Nell’autunno dello stesso anno compie diversi viaggi in Polonia per stabilire dei contatti con l’episcopato, il clero e il laicato cattolico. Nel 1971 si reca a Mosca per depositare il documento ufficiale di adesione della Santa Sede al Trattato sul-la non proliferazione delle armi nucleari.  Nel 1978  a New York interviene all’ Assemblea speciale delle Nazioni Unite sul disarmo, leggendo il messaggio inviato da Paolo VI.

Nell’ agosto 1978 Giovanni Paolo I  e poi Giovanni Paolo II in ottobre, lo riconfermano segretario del Consiglio per gli Affari pubblici della Chiesa. L’anno seguente Casaroli si reca in Polonia per predisporre la visita di Giovanni Paolo II ed è nominato pro-segretario di Stato e pro-prefetto del Consiglio per gli Affari pubblici della Chiesa.Sempre nel 1979, tra giugno e luglio, è creato cardinale e nominato per l’importante carica di segretario di Stato, nonché prefetto del Consiglio per gli Affari pubblici della Chiesa e presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Nel 1980 si reca in Libano partecipando alla riunione della gerarchia cattolica assieme al Patriarca maronita e presiede in Polonia i solenni funerali del primate cardinale Wyszynski. A Washington incontra il presidente Ronald Reagan, il vicepresidente George Bush e il segretario di Stato George Schultz. Li incontrerà ancora, nel 1982 a Hartford e nel 1983 nuovamente a Washington. Nel febbraio 1984 Agostino Casaroli firma per conto della Santa Sede l’accordo di revisione del Concordato con l’Italia. A New York, di fronte all’Assemblea generale dell’Onu, legge il messaggio inviato da Giovanni Paolo II. Nel 1987 per il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Giovanni Paolo II gli indirizza una lettera di apprezzamento e di gratitudine per l’importantissimo lavoro da lui svolto. L’anno dopo si reca in Unione Sovietica per le celebrazioni del Millennio della Russia cristiana. Incontra, in questa occasione, il nuovo segretario del Pcus, Michail Gorbaciov.

Nel 1989 il cardinale Casaroli interviene a Ginevra alla Conferenza sul disarmo e alla Commissione sui diritti umani, e a fine anno incontra prima il presidente degli Stati Uniti George Bush, poi Gorbaciov, in occasione della sua storica visita in Vaticano. Nel 1990 partecipa in Ungheria alla solenne celebrazione in memoria del cardinale Jozsef Mindszenty. Firma nel Parlamento di Budapest l’accordo per il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Ungheria e Santa Sede, firma a New York, per conto della Santa Sede, la Carta dell’Unicef sui diritti dei bambini, partecipa a Parigi, unico tra i firmatari della Conferenza di Helsinki, al summit dei capi di Stato e di governo della Csce. Il 1° dicembre Giovanni Paolo II accetta le dimissioni di Casaroli dalla carica di segretario di Stato già presentate al raggiungimento del settantacinquesimo anno di età.

Negli anni di servizio attivo, Agostino Casaroli ha accompagnato Paolo VI e Giovanni Paolo II in molti dei loro viaggi. Dal 1991 al 98, senza più impegni diplomatici e di governo, Casaroli ha proseguito con assiduità e forte personale coinvolgimento l’esercizio del proprio ministero sacerdotale tra i giovani detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo di Roma. Muore il 9 giugno 1998 per sopravvenute complicazioni cardiocircolatorie. E’ sepolto a Roma, nella Basilica dei XII Apostoli.

E’ dello stesso Casaroli la decisione che le sue carte private fossero consegnate nelle mani della nipote Orietta Casaroli, che le ha successivamente depositate presso l’Archivio di Stato di Parma e presso il Seminario di Bedonia. L’associazione “Centro Studi Cardinale Agostino Casaroli” ha sede presso il Seminario vescovile di Bedonia, località della montagna parmense dove il cardinale  iniziò i suoi studi e dove tornò di frequente durante i brevi soggiorni estivi che trascorreva negli amati luoghi dell’Appennino. Il fondo del Centro Studi contiene migliaia di fotografie, registrazioni audiovisive, libri, oggetti e documenti a lui appartenuti.

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