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11 Maggio 2010 | Archivio / Protagonisti

Edmondo Berselli

Ricordiamo lo scrittore e giornalista modenese recentemente scomparso attraverso le parole del presidente dell’IBC Ezio Raimondi

A cura di Claudio Bacilieri e Cinzia Leoni

4 maggio 2010

Cari ascoltatori, dedichiamo la nostra trasmissione di questa settimana a un protagonista della cultura italiana del nostro tempo, il giornalista e scrittore modenese Edmondo Berselli, scomparso la settimana scorsa a soli 59 anni, lasciando un vuoto incolmabile in tutta la regione. Berselli era una delle penne più lucide e disincantate della nazione, un artigiano delle idee capace di spaziare dalle raffinate analisi politologiche ai commenti di costume. Coltivava con sublime leggerezza il suo lato edonistico e “pop” che gli permetteva di fare da ironico “portavoce” – se così si può dire – della sua Emilia, terra amata e analizzata in tutti i suoi aspetti, dal “capitale civico” di cui parla Putnam ai cantautori che l’hanno attraversata in musica, dal rosso dei vecchi comunisti al rosso delle Ferrari.

“La testa di Edmondo era speciale (…). Era la testa di un accademico, ben strutturata attorno allo studio, politologia, sociologia, la politica dottrinaria, la storia del pensiero. Ma era piena di finestre spalancate sulla vita ‘normale’, la sua, la nostra. Le canzoni, il calcio, la televisione, quello che oggi si chiama genericamente ‘pop’, erano per Edmondo materia di incessante curiosità, di partecipazione emotiva e razionale” – ha scritto Michele Serra.

Il presidente della Regione Vasco Errani ha ricordato “il suo contributo intellettuale, davvero intenso, dalla lunga e feconda attività al Mulino sino a quella di editorialista e saggista, improntato sempre a passione civile per il nostro paese”.

Nato a Campogalliano, in provincia di Modena, nel 1951, Berselli è stato direttore della storica rivista bolognese “Il Mulino” e autore di molti libri di successo, a metà strada tra l’inchiesta sociologica e il reportage di costume. Berselli ha iniziato la carriera giornalistica alla Gazzetta di Modena proseguendo poi al Resto del Carlino, La Stampa, Il Sole 24 Ore e infine al Gruppo Espresso collaborando con il settimanale L’espresso e con il quotidiano La Repubblica. Tra i suoi molti libri, ricordiamo Il più mancino dei tiri, dedicato al calciatore dell’Inter Mario Corso, ripubblicato nel 2006, Post-italiani. Cronache di un paese provvisorio, e Quel gran pezzo dell’Emilia. Terra di comunisti, motori, musica, bel gioco, cucina grassa e italiani di classe. Nel 2007 è uscito Adulti con riserva, che racconta “com’era allegra l’Italia prima del 1968”. Sono gli stessi temi che gli hanno ispirato il testo di Sarà una bella società, un’opera teatrale sugli anni Cinquanta e Sessanta, affidata alla voce di Shel Shapiro, lo storico leader dei Rokes. Nell’autunno del 2008 ha dato alle stampe Sinistrati. Storia sentimentale di una catastrofe politica, dedicato alla sconfitta del Partito democratico e della sinistra contro Berlusconi. Nell’ultimo suo lavoro, Liù. Biografia morale di un cane, Berselli posa uno sguardo attonito sull’Italia di oggi vista attraverso gli occhi e la pancia calda della sua labrador, l’ultimo riferimento “politico” rimasto.

Ascoltiamo un ricordo di Edmondo Berselli nelle parole del presidente dell’IBC Ezio Raimondi

Intervista a Ezio Raimondi

Le canzoni che ascoltate in questa trasmissione sono tutte in relazione con Edmondo Berselli, citate nei suoi libri o, come quelle dell’amico Shel Shapiro, utilizzate per l’opera teatrale Sarà una bella società, in cui Berselli ha ripercorso a suon di musica la crescita dell’Italia, con gli slogan, i ritornelli, la poesia, le strofe delle canzoni che hanno fatto da contrappunto ai sentimenti e agli avvenimenti della sua trasformazione sociale e culturale. Nella prossima puntata della rubrica di radioemiliaromagna Racconti d’autore potrete trovare brani dal libro Liù. Biografia morale di un cane.

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