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12 Novembre 2013 | Archivio / Protagonisti

Lina Pagliughi

La storia della soprano nata a New York e romagnola per amore

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

12 novembre 2013

Cari ascoltatori, oggi vi raccontiamo la storia della cantante d’opera Lina Pagliughi, alla quale l’associazione Siola d’Oro di Gatteo a Mare dedica sin dal 1983 eventi, recital e manifestazioni musicali per perpetuarne il ricordo.
Lina Pagliughi è nata a New York il 27 maggio 1907 da genitori di origine italiana: la madre era di Albareto, in provincia di Parma, e il padre, nato a Montevideo in Uruguay, aveva ascendenze genovesi.

Lina aveva due anni quando si trasferì con la famiglia a San Francisco, dove esisteva una comunità italiana che organizzava eventi canori. Iniziò a esibirsi a otto anni riscuotendo apprezzamenti lusinghieri. Sempre da piccola cantò in una manifestazione benefica per la raccolta di fondi per la costruzione di un ospedale italiano.
Durante il periodo della scuola Lina si esibiva accompagnata al piano dalla sorella Flora, attirando presto l’attenzione della stampa, che parlava di lei come di una bambina prodigio. Le innate doti della giovane, capace di ripetere un brano dopo un solo ascolto e senza dimenticare alcun passaggio, convinsero la famiglia ad accettare che Lina si dedicasse allo studio della musica. I suoi genitori, nonostante l’immensa passione per il teatro e l’operetta, erano infatti restii ad avviarla alla scuola di canto e verso il teatro d’opera.

Provvidenziali furono gli incontri con due grandi personaggi della lirica, Beniamino Gigli e Luisa Tetrazzini, che ne compresero le doti. La Tetrazzini la nominò sua “erede” prevedendole un futuro brillante. Lina si diplomò al conservatorio di San Francisco e nel 1926 si trasferì in Italia a Milano con la madre per completare la sua formazione: iniziò subito ad esibirsi in teatro ottenendo consensi da parte del pubblico e della critica.

Fu durante questi primi tempi milanesi che Lina conobbe il tenore Primo Montanari, originario di Gatteo. Accadde al Teatro Dal Verme, dove si teneva uno spettacolo di voci nuove: Montanari venne colpito dalla voce e dalla personalità del giovane soprano. L’incontro fu un vero colpo di fulmine, che portò al matrimonio celebrato il 23 marzo 1929.
Nel 1930 la Pagliughi debuttò al Teatro La Scala di Milano con il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi: interpretò il personaggio di Gilda mandando in visibilio i melomani. In seguito iniziò col marito a girare il mondo. Calcò le scene dei più prestigiosi teatri, dal Metropolitan di New York al Colòn di Buenos Aires e al Coven Garden di Londra, dall’Europa all’America e all’Australia.

Le sue capacità interpretative le permisero di interpretare ruoli in opere sia tragiche sia comiche, calandosi nei panni di personaggi molto differenti tra di loro, dalla Gilda del “Rigoletto” alla Lucia di Lammermoor di Donizetti, dalla Mimi della pucciniana “Bohème” alla Violetta della “Traviata” di Verdi, dalla Amina della “Sonnambula” di Bellini alla Rosina del “Barbiere di Siviglia” di Rossini.
Pur mantenendo la residenza a Milano, Lina iniziò a trascorrere le vacanze estive a Gatteo, dove il marito possedeva una casa. L’incontro con la Romagna fu subito amore: Lina divenne una romagnola doc, imparando persino il dialetto locale. Nel 1940 Primo e Lina acquistarono una villetta a Gatteo a Mare, dove erano soliti trascorrere i mesi estivi, chiamata ”Villa Lina”.

Durante gli anni della seconda guerra mondiale la coppia si trasferì, per motivi di sicurezza, sui colli cesenati, a Monteleone. Lina visse quei tristi avvenimenti mettendo a disposizione le sue doti, cantando per l’esercito e facendo da interprete. Si esibì anche al refettorio dell’Istituto Fanciulli Poveri di Gatteo alla presenza di ufficiali tedeschi e soldati provenienti dall’Ospedale di Cesenatico, che in quell’epoca era adibito a ospedale militare. Ascoltarla cantare donava ai presenti un momento di gioia e distrazione, come testimoniavano gli scroscianti applausi che sempre accompagnavano le sue esibizioni.

Con l’arrivo degli inglesi, Lina e il marito ripresero le rispettive carriere, tornando sui palcoscenici di tutto il mondo. Negli anni Cinquanta, abbandonate le scene, Lina incise nella sede Rai di Torino diversi brani per i “Concerti della Martini e Rossi”.
Alla fine degli anni Sessanta i due cantanti si trasferirono definitivamente a Gatteo a Mare, dove si dedicarono completamente all’insegnamento, avviando al successo molti dei loro allievi, tra cui Jean Bennett e Ornello Giorgetti. Durante i loro anni a Gatteo a Mare, Primo e Lina tornarono sulle scene varie volte; memorabile fu la messa in scena dell’”Andrea Chenier” di Umberto Giordano sulla spiaggia di Gatteo a Mare per la gioia degli amici e dei turisti che ebbero la fortuna di assistere all’evento.
Primo Montanari si spense il 16 febbraio 1972 nell’Ospedale di Cesenatico. Lina continuò a insegnare sino al sopraggiungere della malattia che la portò via in brevissimo tempo: si ammalò nell’agosto del 1980 e morì la notte tra l’1 e il 2 ottobre dello stesso anno. Le spoglie del soprano riposano nel piccolo cimitero di Gatteo, in una tomba familiare accanto al marito Primo e alla sorella Flora, deceduta novantenne nel 1998.

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