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10 Dicembre 2008 | Archivio / Protagonisti

Marisa Bassi, la pittrice della giungla

I suoi quadri arredano il set della telenovela “Petito feo”

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri

10 dicembre 2008

Cari ascoltatori, la protagonista di questa settimana si chiama Marisa Bassi, è una pittrice argentina di origini modenesi e ha un certificato genealogico, un “pedigree” – se così si può dire – molto interessante. Marisa Bassi, infatti, è figlia d’arte. Sua madre Mary Bassi è anch’essa apprezzata pittrice e il nonno materno, Juan Jacobacci, è figlio dell’ingegnere modenese Guido Jacobacci, che realizzò il tracciato della linea ferroviaria della Patagonia argentina, e di Cesira Pelleschi, a sua volta figlia di un altro ingegnere, il toscano Giovanni Pelleschi, che costruì il tracciato delle ferrovie settentrionali argentine nel 1873 e il porto di Buenos Aires.

La madre di Mary Bassi, e dunque la nonna di Marisa, si chiamava Maria Luisa Blamey, era di origini inglesi e parente di Samuel Alejandro Lafone y Quevedo, morto nel1920, eroe dell’Argentina dei pionieri, una specie di “padre della patria” dai vasti interessi culturali, amministratore dei giacimenti minerari di Santa Maria in Catamarca, docente di archeologia americana a Buenos Aires e direttore del Museo de La Plata.

Una famiglia d’arte, dunque, quella di Mary e Marisa Bassi, cresciute nella casa di Andalgalá ai piedi della cordigliera andina che è stata il buen retiro di Guido Jacobacci e degli intellettuali di famiglia. In questa “estancia” l’ingeniero Jacobacci, cui è intitolata una città in Argentina che si chiama proprio così, Ingeniero Jacobacci, e si trova nel mezzo della Patagonia, riceveva gli amici e morì nel 1922. Fu il direttore generale della Ferrovia della Patagonia e uomo di fiducia del ministro Ramos Majìa. Si deve all’ingegnere modenese la costruzione della linea da San Antonio Oeste al lago Nahuel Huapi, così come la ferrovia da Comodoro Rivadavia al lago Buenos Aires e quella da Puerto Deseado al lago Nahuel Huapì.

Perché vi raccontiamo questa storia? Perché i quadri di Marisa Bassi compaiono in questi giorni in tv, nel set allestito dalla produzione de “Il mondo di Patty”, una serie televisiva argentina – titolo originale “Patito feo” – che è trasmessa anche su Disney Channel Italia. Il 3 novembre scorso sono iniziate in Italia, Francia e Messico le nuove puntate di questa telenovela che in Sud America ha avuto enorme successo e sta facendo appassionare i ragazzi di tutto il mondo. Il genere è quello della commedia giovanile, con storie che si dipanano intorno alla protagonista Patrizia Castro, una ragazzina che dalla sperduta San Carlos de Bariloche, nell’Argentina del Sud, si trasferisce a Buenos Aires dove si inserisce in un gruppo musicale, “Las Populares”, che rivaleggia con quello de “Las Divinas”.

La cosa curiosa è che gli scenografi della produzione hanno utilizzato nell’allestimento del set i quadri di Marisa Bassi dopo averne letto la recensione sulla rivista ER della Regione Emilia-Romagna, capitata chissà come nelle loro mani. Così i suoi dipinti arredano le pareti della casa dov’è ambientata la vicenda di Patricia Castro, soprannominata “Patito”, anatroccolo, di Tamara e delle loro amiche divise in bande musicali. Il mondo salvato dai ragazzini? Qualcuno – chissà – intravedendo i quadri di Marisa Bassi, si informerà sull’autrice e risalirà ai suoi antenati ingegneri, costruttori di ferrovie, archeologi, artisti, partiti dall’Italia e dalla piccola Modena. O forse non succederà niente, perché la visione televisiva è un “usa e getta” che contempla solo la distrazione. Ma a noi premeva farvi conoscere questa artista, le cui opere appartengono a diverse collezioni importanti, tra cui quella dello Sheraton Iguazú, l’hotel a 300 metri dalle celebri cascate, nel Parco Nazionale Iguazú che si trova nella provincia di Misiones, nel nord-est dell’Argentina.

I dipinti di Marisa Bassi richiamano i colori, la vita vegetale e animale della selva che circonda lo scrosciare delle acque di Iguazú. La selva e il fiume sono il rifugio di innumerevoli specie di uccelli, come tucani e colibrì, e di altri animali. Tra l’intricato fogliame si nascondono i tropicali fiori della passione e verde è la luce che accarezza i sogni. Un giglio o un’orchidea fioriscono nell’aria densa di colore. Brevi grida di animali celate nel denso della foresta creano momenti di sospensione – la descrizione di un attimo – che non diventa mai tensione. E il tucano, icona della pittura di Marisa Bassi, è lì a irradiare di giallo e di verde i colori del giorno.

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