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15 Ottobre 2013 | Archivio / Protagonisti

Massimo Bottura, il portavoce della cucina emiliana all’estero

Lo chef modenese con il terzo miglior ristorante al mondo premiato a Spilamberto per l’uso creativo dell’aceto balsamico.

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

15 ottobre 2013

Cari amici, il nostro protagonista di oggi è Massimo Bottura, lo chef modenese che con il ristorante “La Francescana” ha ottenuto il riconoscimento delle tre stelle Michelin e il terzo posto nella classifica dei 50 migliori ristoranti del mondo. Una celebrità, ormai, a cui il Comune di Spilamberto, sede del Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale, ha conferito il 12 ottobre la cittadinanza onoraria per il suo impegno nella valorizzazione di questo vertice assoluto dell’arte gastronomica modenese. “Aceto Balsamico” è anche il titolo del suo primo libro pubblicato nel 2005, seguito da un altro titolo eloquente, “Parmigiano Reggiano”. Nella stessa giornata del 12 è stata inaugurata l’ala nord del Museo della Rocca Rangoni di Spilamberto, restaurata per ospitare le degustazioni del Balsamico.

Lo chef pluristellato, portavoce nel mondo della cucina emiliana, ha sempre valorizzato le eccellenze enogastronomiche modenesi. In una recente intervista al Financial Times, ha indicato i cinque luoghi “topici” di Modena per l’enogastronomia: il mercato coperto di via Albinelli, la fattoria organica Hombre dove si produce il miglior parmigiano-reggiano, l’antica drogheria Giusti di via Farini aperta nel XVII secolo, la Crescenteria La Chersenta dove si mangiano le tigelle più buone, e naturalmente il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto.

Massimo Bottura, dopo aver interrotto gli studi di giurisprudenza e rilevato una trattoria nei pressi di Nonantola, ha studiato con chef del calibro del francese Alain Ducasse e del catalano Ferran Adrià. L’originalità della sua cucina, di base rigorosamente emiliana, ha portato alle stelle il suo ristorante nel cuore di Modena, l’Osteria Francescana aperta nel 1995 dopo un viaggio di studio a New York.

Protagonista nel 2013 dell’Anno della Cultura Italiana in America, in uno dei tanti incontri negli States ha detto: «La cultura e l’eccezionalità della materia prima sono il fondamento della cucina italiana, così come le tradizioni sono il cuore della cultura concentrate in ogni ingrediente, in ogni preparazione culinaria dal Piemonte alla Sicilia, dal delta del Po ai portici nebbiosi di Modena». L’altra grande passione di Bottura è l’arte contemporanea, forse perché la sua cucina è essa stessa una forma d’arte tra le più eccelse.

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