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26 Gennaio 2010 | Archivio / Protagonisti

Raffaello Baldini conquista New York

Tradotte in inglese le poesie in dialetto del grande poeta romagnolo. Intervista a Luigi Fontanella, curatore di Small Talk – Ciacri e docente all’Università di New York

A cura di Claudio Bacilieri

26 gennaio 2010

Il bar sulla piazza di Santarcangelo di Romagna era il luogo d’ascolto di Raffaello Baldini. Lui da piccolo si acquattava sotto i tavoli del bar di suo padre, e da lì, tra una briscola e un caffè, usciva quel profluvio di parole che sarebbero poi diventate le sue poesie in dialetto romagnolo. Ora, è come se la piazza di Santarcangelo, legata alla memoria di uno dei massimi poeti italiani del Novecento (Baldini è morto nel 2005) si aprisse sulle avenues delle grandi città americane. E’ infatti appena uscito nelle librerie degli Stati Uniti, per Gradiva Publications di New York, Small Talk – Ciacri, a cura di Luigi Fontanella, docente all’Università Statale di New York e poeta lui stesso.

Intervista a Luigi Fontanella

Perché il dialetto di Baldini negli States? Gli americani possono innamorarsi della sua poesia?

Il dialetto romagnolo sembrerà agli americani qualcosa di lunare, o apprezzeranno la concretezza di un mondo un po’ stralunato e mattoide come era, in fondo, quello di Fellini?

Lei vive a New York. Ci racconta in breve la sua storia di “emigrazione”? Cosa conoscono gli americani della Romagna?

Poeti come Baldini e Tonino Guerra, creatori come Fellini, a quali altri simboli possono essere accostati per costruire un “immaginario” della Romagna che tocchi il cuore degli americani?

Quali musiche vorrebbe per accompagnare questa intervista sulle “Ciacri” di Baldini?

 

Brano corrente

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