Salta al contenuto principale
27 Marzo 2012 | Archivio / Protagonisti

Tonino Guerra, l’Omero della Romagna

Il poeta è scomparso nella sua casa di Santarcangelo all’età di 92 anni

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

27 marzo 2012

E’ morto il 21 marzo un poeta straordinario, Tonino Guerra. E’ morto a 92 anni nel primo giorno di primavera e nella Giornata mondiale della poesia.

Si è spento a Santarcangelo, nel cuore della sua Romagna. La sua – ha detto ricordandone la figura il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Matteo Richetti, “è una delle voci della nostra terra che non cesseremo di ascoltare, ritrovandola ogni volta nei suoi scritti, nelle parole che ci lascia: quelle di un racconto senza fine”.

Era l’Omero della Romagna, Tonino Guerra: non solo poeta che si esprimeva nella narrazione infinita della sua terra usando la lingua madre del dialetto romagnolo, ma artista a tutto tondo, celebre soprattutto per essere stato lo sceneggiatore di grandi registi come Antonioni, Fellini, Anghelopulos, Tarkovskij, Petri, Rosi e i fratelli Taviani.

Gli piaceva anche molto dipingere: pittura, cinema e poesia incrociavano i loro destini nella creativa arte del ricordo, che gli consentiva di trovare, nell’incertezza del mondo, barlumi di verità nel suo forte legame con la terra. Fino alla prima metà degli anni ’50 Guerra ha vissuto nel microcosmo di Santarcangelo, dov’era nato il 16 marzo del 1920.

Per una trentina d’anni ha poi abitato e lavorato a Roma, per trasferirsi infine, dalla seconda metà degli anni ’80, nel borgo di Pennabilli, dove era rimasto fino alla metà di febbraio di quest’anno.

Guerra è stato il primo a tentare la sfida della poesia neodialettale nel dopoguerra. Merito che gli fu riconosciuto subito da Carlo Bo, suo insegnante alla facoltà di Pedagogia dell’Università di Urbino e poi da Pier Paolo Pasolini che lo inserì, dedicandogli ampio spazio, nella sua Antologia pubblicata nel ’52. Il suo primo libro I Scarabo’cc, una raccolta di poesie in dialetto del 1946, con prefazione proprio di Bo, fu subito un evento letterario e segnò la riconquista della tradizione linguistica romagnola.

Il dialetto, con lui, scompare come categoria letteraria per diventare poesia pura, senza più distinzioni. La conferma della capacità inventiva di Tonino Guerra venne da Gianfranco Contini che nel 1972 scrisse l’introduzione a I Bu, pietra miliare nella produzione poetica italiana.

In seguito Guerra ha pubblicato con le più importanti case editrici italiane, ottenendo premi prestigiosi. Anche nel cinema ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Bianchi a Venezia, il Premio De Sica, l’Oscar Europeo del Cinema, il David di Donatello alla carriera, il Premio Europeo al miglior sceneggiatore e quello americano per la sceneggiatura, il Jean Renoir Award. Sono stati oltre 120 i film da lui sceneggiati, di cui dodici con Michelangelo Antonioni e cinque con Federico Fellini: tra questi Amarcord vincitore dell’Oscar nel 1974.

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi