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2 Agosto 2012 | Racconti d'autore

Al bordo della strada

di Vittorio Ferorelli e Matteo Sauli, Bononia University Press, Bologna, 2012 (terza puntata)

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

2 agosto 2012

Al bordo della strada è il titolo di un originale diario di viaggio sulla Statale 9 – Via Emilia, scritto da Vittorio Ferorelli e fotografato da Matteo Sauli. Sedici luoghi, sedici testi e sedici immagini, indipendenti ma legati, corrono lungo la strada che unisce Piacenza a Rimini. Il libro è stato pubblicato dalla Bononia University Press nel 2012.
Vittorio Ferorelli, giornalista e scrittore, lavora all’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna dal 1997. Caporedattore della rivista trimestrale “IBC. Informazioni, commenti, inchieste sui beni culturali”, è responsabile della sua versione web. Nel 2010 havinto il premio “Navile – Città di Bologna” per la narrativa grafica con Il vicino, un racconto illustrato dalle fotografie di Marco Pizzoli.
Matteo Sauli si è formato affiancando fotografi professionisti come Daniele Casadio ed Ettore Malanca e frequentando l’Accademia di belle arti. Tra i progetti fotografici realizzati, si segnalano quello condotto sulla Statale Romea, quello sulla mostra ferrarese del pittore rinascimentale Garofalo, e la campagna di rilevamento “Ritornando in Appennino”. Nel 2011 la Fondazione FORMA per la fotografia gli ha assegnato il primo premio nel concorso “Eccezionalità dell’ordinario” in memoria dello scrittore Giuseppe Pontiggia.


SS9 – Via Emilia / Secante Cesena, Forlì-Cesena

Alla fine della galleria, appena fuori dal buio,

appare improvviso un torrione biancastro.

Si stacca da terra,

al di là del terrapieno ancora fresco.

Rotondo cilindro postmoderno.

Ricordo di fortezza medievale.

Torre accecante dai cento vetri:

mille arcieri, da lì,

potrebbero scoccare dardi.

Su chi esce dalle profondità serpeggianti

senza il tempo di riflettere.

O su chi vi sta entrando,

scendendo a capofitto

sotto la città.


SS9 – Via Emilia / Santarcangelo di Romagna, Rimini
 

Stanno ferme ai lati della strada,

mentre le auto scivolano via,

una dopo l’altra

sul nastro diritto.

Sono come veicoli in panne:

otto vecchie macchine da stampa

non più adoperate.

Ferme qui, tra un albero e l’altro.

Piantate su quadrati di cemento,

a distanze esatte.

Operaie in pensione.

Ritte in piedi, al sole del tramonto.

 

LINOTYPE 5 METEOR 

La tastiera porta ancora

quasi tutte le lettere.

Una fila di tasti neri,

una fila di viola, una di bianchi.

 
E S C V

T H M B

A R F G

O D W K

I L Y Q

        J

 

Una spessa vernice scura

ha coperto ogni centimetro di ferro.

Ma nel ripiano più nascosto

la ruggine diffonde il suo colore.

 

Piccoli pezzi di piombo

lasciati alla pioggia, insieme a una foglia.

Spessori di varie misure.

Un calibro serrato a fine corsa.

 

PULIRE

GLI SPAZI

DUE VOLTE

 

Ai lati della fabbrica c’è un campo.

Piantato a vite e a ulivi.

Le auto vanno ancora e ancora.

Le macchine, qui, restano ferme.

 

LINOTYPE

MODELLO – E

MATRICOLA – 68 L 199

 

FABBRICATA DALLA

LINOTYPE S.p.A MILANO – ITALIA

LICENZIATARIA DELLA
MERGENTHALER LINOTYPE Co.

NEW YORK – U.S.A

 

SS9 – Via Emilia / Rimini

 La strada finisce qui,

dove comincia un ponte stretto

di pietra bianca.

 

Pietra d’Istria,

che se ne sta

immobile da tempo.

 

Ponte

di Tiberio

(sec. I)

 

Finisce qui?

Almeno sembra,

a guardare le automobili

le bici, le moto e le persone a piedi,

che arrivano giù dal viale dei pini,

e attraversano il ponte

in un solo senso.

 

Per qualche metro

l’asfalto cede il passo alla pietra.

Di sotto, il fiume non dice cosa:

respira piano

sotto le arcate.

 

La creatura imperiale

riposa quieta,

come un vecchio pescatore

al sole di aprile.

 

Tutto finisce qui.

Le strade, le case, le insegne, le fabbriche.

Le terre attraversate.

Le ombre nascoste dietro i cancelli.

Le ringhiere di ferro rugginoso.

Le vetrate a specchio.

La polvere e i frammenti.

Le persone incontrate.

 

Tutto finisce così.

Per ricominciare forse di là.

Dall’altro capo della strada.

Brano corrente

Brano corrente

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