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9 Aprile 2015 | Racconti d'autore

Il profilo delle parole

Poesie di Pierluigi Tedeschi tratte dal libro omonimo (Reggio Emilia, Baobab Poesia, 2010).

A cura di Vittorio Ferorelli. Lettura di Pierluigi Tedeschi, musica di Luciano Bosi

Performer teatrale e poeta, Pierluigi Tedeschi è partito da Reggio Emilia per un viaggio in versi che l’ha portato a esplorare strade, incroci e rotatorie del nostro presente, memore del fotografo Luigi Ghirri. Ascoltiamo la sua voce, accompagnata dalle percussioni di Luciano Bosi.

Rotatorie

rocce giardini boschi olivi colonne sinopie motoristiche
quattro stagioni aziendali palafitte terramaricole
cordoglio collettivo nel giro di compasso orologio solare
bignami storici sagre paesane sculture razionaliste
prati sempreverdi in plastici cuori pulsanti tori d’acciaio
donne della fertilità dormienti in bianca pietra d’acqua

Finito

fino alla fine del mondo
fino all’ultimo passo
fino all’ultimo respiro
fino a quando c’è vita
fino a stasera
fino a prova contraria
fino a ieri
fino alle estreme conseguenze
fino in fondo
fino alla morte
fino all’alba
fino ad incontrarci
fino alla foce
fino all’esatto tempo
fino alle colonne d’Ercole
fino ai cancelli d’Orione
fino alle poesie di Leopardi
infinito

Rotatorie
sulla strada per Pavullo nel Frignano,
all’altezza di Sassuolo

canne d’acciaio
dritte e storte in shanghai
immobili
impassibili
impossibili a stormire
a qualsiasi vento

Must

il borgo del cotechino da Guinness
gemellato con un’impronunciabile città polacca
dispersa nell’infinita pianura ad Est
o a Nord d’ogni Grande Fiume
Eridano o Vistola che sia
s’attraversa veloce
un incrocio sopravvissuto
nell’ipotetico “centro”
ci basisce per la sua dignità
portatore di lutti il pilone semaforico
impiegato part-time per necrologi
letti al rosso dai ciclisti canottierati,
dall’età prossima al sodale conosciuto,
preoccupati a grattarsi la pelata mappamondo
fino all’adunata sediziosa delle vene varicose
sulla neo-panchina municipale
plexiglass d’architetto consulente
imbrodato per le pagine e pagine dei bilanci preventivi
a consuntivo consegna disinvolto ogni piazza all’altra uguale
e dire che aveva visto tutti i MUST cosmopoliti
poi qua nel “Mondo piccolo” da “Italia in miniatura”
come cacche di mosca son finiti

Rotatorie
sulla tangenziale Nord di Modena, verso Bologna

piramide rovesciata
di cobalto grappolo (d’uva)
nell’equilibrio post-prandiale
di un solo chicco d’uva
che dalla punta
passa nell’asse terrestre

Altrove

lo sfrido
a spirale cade necessario
non l’origami
al contrario

Rotatorie
sulla bretella che collega la via Emilia Est di Modena
alla tangenziale Sud

una carrozza e un cavallo
di verde vegetale corre
forse verso la collina
e fugge dall’Ade del centro
inseguita dagli incubi gotici
di un Tim Burton manierato

Segnaletiche

alla rettilinea noia
il curvilineo andare
nella nebbia piana
smarrisce il moderno
che d’argini, cavi, canali
case di guardia
non trova segno
che nel “Museo Lineare delle Bonifiche”
al marrone cartello turistico
appare

Rotatorie
sulla via in uscita dalla tangenziale Nord di Parma,
verso la zona dei mercati

reticolati, sfridi, ghiaia,
cocci di fusione del termovalorizzatore
vetrosi fiori taglienti da cordolo
rimossi al primo controllo di sicurezza
al primo giro della safety-car
del vigile urbano diplomato

Bere

preparati alla solitudine
al disamore
al dolore sordo

preparati al silenzio
al buio
alla cieca vita

ma ricordati di bere
di bere molta acqua
tutti i giorni
anche se ti sembra di non avere sete:
ricordati di bere

e ricordati di camminare
camminare tutti i giorni
almeno un po’ anche se piove
anche se ti sembra di non averne voglia:
ricordati di camminare

Cammina e bevi molta acqua, il resto passerà.
(Edward Bunker)

Pain is inevitable, suffering is optional.
(Mantra del maratoneta)

Rotatorie
sulla Cispadana, tra Guastalla e Luzzara

nella granitica frase spezzata
la tua vita
ascolta la voce del cuore
l’essenziale è invisibile agli occhi
lieve ti sia la neve
sciatore di fiume

Telepass

di cosa è fatta questa memoria
di un pezzo di storia
una sdrucciola falsa
ed è aporìa

taci resti in silenzio
nell’ingorgo di ogni giorno
giù immobile in tangenziale
stai fermo, ti muovi
ogni kilometro uguale

Rotatorie
sulla pedecollinare di Reggio Emilia,
all’altezza di Bibbiano

elogio di culle storiche
di cistercensi grange
a spaglio sulle terre
dalle pro-loco seminate:
Pantagruel non addentare così
questo formaggio, almeno usa il coltellino!

Il mese

il mese del PVC
il mese del cocomero mantovano
il mese dell’antipulci
il mese del materasso
il mese del sottocosto
il mese del tappeto nomade persiano
il mese della liquidazione totale
il mese della sposa
il mese della prevenzione della carie
il mese della rossa reggiana
il mese dei festival
il mese della via dei vini e dei sapori
il mese del 4 x 1
il mese con la “R” non prendere il sole
il mese con la “R” scorpione che punge fa male

Caro Luigi

caro Luigi
vado verso la foce
quanti anni dopo non lo so
in questo Far West
di canali acque improvvise
non luoghi già detti
di capannoni in teoria
case che crollano
sogni di ville rinascimentali
di rosso mattone
una tangenziale all’altra
e sotto un viottolo di robinie
e pioppi in geometrie escheriane

sudo come Tex Willer
su questo sedile d’auto

l’infinito, cocciuto, alacre, assurdo
fare e disfare dell’uomo:
le chiappe appiccicate alla sella
di km e km,
vado

Brano corrente

Brano corrente

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