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11 Novembre 2009 | La ricetta

Gnocco fritto e dintorni

Una gustosa ricetta della tipicità

A cura di Marina Leonardi

11 novembre 2009

Cari ascoltatori in questa nuova puntata dedicata alle ricette della tradizione vi portiamo a conoscere o a riscoprire un piatto tipico davvero buono e gustoso, il gnocco fritto.  È un preparazione tipicamente emiliana il cui nome varia da un paese all’altro. In gran parte della provincia di Bologna viene chiamato crescentina (e invece nel modenese crescentina indica un altro prodotto, chiamato impropriamente tigella dal nome del contenitore in cui si cuoce), nella province di Modena e Reggio Emilia è gnocco fritto, nella provincia di Parma si chiama invece torta fritta, a Piacenza chisola o chisulen anche se si usa pure la dicitura gnocco fritto e sempre in Emilia scendiamo a Ferrara dove troviamo il pinzino, un gnocco fritto di forma circolare, bucherellato in superficie con i rebbi della forchetta.

La storia di questa preparazione si fa risalire alla cultura longobarda che disponeva di abbondante strutto che, come vedrete nelle ricette che abbiamo scelto per voi, viene utilizzato sia nell’impasto che per friggere il gnocco. Dovete sapere che fino agli anni ‘60 il gnocco fritto ha rappresentato uno dei cibi basilari della popolazione contadina della nostra regione.

Vediamo quindi le varianti di questa ricetta, partiamo da quella proposta dal sito di Emilia Romagna Turismo nelle Ricette della tipicità.


Gnocco fritto

Ingredienti
1 kg di farina 0
20 g di sale
1 cucchiaio di strutto 50 g
1 bustina di lievito per torte salate
500 g di acqua

Impastate tutti gli ingredienti e fate riposare 30 minuti. Tirate la pasta in una sfoglia alta 3-4 mm e tagliatela a losanghe da friggere nello strutto bollente.

Il gnocco fritto va mangiato ben caldo, accompagnato dai saporiti salumi tipici emiliani e da un buon Lambrusco DOC.

Ci spostiamo a Bologna dove troviamo le:


Crescentine fritte

Ingredienti
1Kg di farina 00
1 cubetto di lievito fresco
2-3 cucchiai di olio extravergine
2 cucchiai di sale fino
Acqua tiepida
Latte intero

In un contenitore stemperare bene il lievito nell’acqua. Setacciate la farina con il sale e disponetela a fontana. Al centro mettete il lievito sciolto nell’acqua tiepida e l’olio. Impastate e lavorate energicamente aggiungendo il latte fino ad ottenere una pasta morbida ed omogenea. Mettete l’impasto così ottenuto in una ciotola e copritela con uno strofinaccio umido. Lasciate lievitare per almeno 2 ore. Tirate la pasta in una sfoglia alta 3-4 mm, tagliatela a rombetti e friggete le crescentine poche per volta nello strutto o in olio di semi di arachide.

Servitele ben calde, accompagnandole con salumi, formaggi freschi e morbidi, sottaceti e sott’oli.

Note: Per ottenere un fritto asciutto, aggiungete all’impasto un cucchiaino d’aceto.
Potete accompagnarlo con un Barbera frizzante DOC dei Colli Bolognesi

E veniamo alla  Torta fritta (tipica di Parma) la ricetta l’abbiamo trovata sull’insostituibile libro di ricette regionali di Anna Gosetti della Salda.

Ingredienti
500 gr farina bianca
60 gr strutto
Lievito birra gr 40
Olio (strutto) per friggere
Sale

Versare la farina sulla spianatoia unire un cucchiaino di sale, lo strutto e il lievito di birra diluito in un quarto di litro di acqua tiepida (oppure col latte). Lavorare bene gli ingredienti poi avvolgere la pasta in un tovagliolo e lasciarla lievitare in un luogo tiepido per almeno un’ora. Poi stendetela col matterello facendo una sfoglia di circa 3 mm di spessore. Tagliare la pasta a rombi e friggere in olio o strutto bollente, quando saranno ben dorati scolarli e posarli su carta assorbente. Servirli molto caldi.

E infine lasciate che vi dia una ricetta casalinga modenese  da me ampiamente sperimentata che vi garantisco non vi farà fare brutta figura.

Ingredienti
Un chilo di farina 0
5 cucchiaini di sale
Un cucchiaino raso di bicarbonato
1 cucchiaio di olio
Latte e acqua gassata qb (in proporzione 1/3 di latte e 2/3 di acqua gassata)

Impastate gli ingredienti sulla spianatoia fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Prendete la pasta, avvolgetela in un canovaccio o burazzo come si dice dalle nostre parti e lasciatela riposare da mezz’ora a un’ora. Suddividete l’impasto in piccoli panetti e con la cannella o mattarello come dir si voglia tirate una sfoglia di due/tre millimetri di spessore, che poi taglierete a rombi e friggerete in abbondante olio di arachide.

Come già indicato dalle altre ricette, il gnocco fritto si sposa bene con i nostri buoni salumi emiliano romagnoli, con un formaggio tenero tipo lo stracchino o lo squacquerone, con le cipolline all’aceto balsamico e un pinzimonio di verdure. Il tutto annaffiato con un buon lambrusco doc.

E a questo punto con l’acquolina in bocca vi auguro buon gnocco a e buon appetito!

 

Brano corrente

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