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30 Gennaio 2010 | Archivio / Le vie dei sapori

A tutto Bio

Alla scoperta dei nuovi itinerari di Romagna Terra del Sangiovese

A cura di Marina Leonardi. Lettura di Mascia Foschi

30 gennaio 2010

Cari ascoltatori, con questa trasmissione dedicata alle Vie dei sapori della nostra regione, continuiamo a scoprire i nuovi itinerari del gusto proposti da Romagna Terra del Sangiovese, un’associazione che riunisce le eccellenze delle quattro strade già esistenti: Strade dei Vini e dei Sapori dei Colli di Imola, Faenza, Forlì-Cesena e Rimini.

Eccoci quindi questo mese ad abbracciare la “Suggestione n 12” dal titolo A tutto Bio:

Saprete sicuramente che esiste una notevole differenza tra il sapore della frutta, della verdura che si trova al supermercato e quella coltivata dal contadino e gustata nei tempi giusti e senza sostanze che ne inquinino, ma sarebbe meglio dire anestetizzino, il sapore.
Romagna terra del Sangiovese invita tutti gli ascoltatori a una vera e propria sfida del gusto in cui unico giudice dovrà essere il palato. Provate a mangiare prodotti della terra, acquistati direttamente nell’azienda agricola, e magari fatevi accompagnare dal fattore direttamente nei campi per scegliere voi quel che il tatto e la vista vi suggeriscono come prodotto pronto per il consumo. 
E se volete una prova, l’itinerario a Tutto Bio ha selezionato alcuni produttori romagnoli dove poter assaggiare tante deliziose prelibatezze.

Vi ispira questo menù? Zuppa fredda di verdure accompagnata da focaccine del forno a legna, Tagliolini allo Scalogno di Romagna, Arrosto misto di coniglio, faraona, agnello e maiale con le patate al forno, Semifreddo di pesche a pasta bianca con la salsa di More di Rovo, Crostata con la marmellata di rusticani? Ecco queste sono tra le proposte luculliane dell’Agriturismo Cà Monti.   

Ma se volete andare invece a rovistare nella dispensa dell’Agriturismo La Montanara troverete Marmellate e Gelatine Classiche di Prugne, Melone, Fragole, Ciliegie, Albicocche, Pesche, Pomodori, Kiwi, Pere, Mele. O dei prodotti del sottobosco come: Lampone, Mirtillo, Ribes, More, Marroni. I Frutti dimenticati: Rosa canina, Mele cotogne, Cachi, Fichi, Cocomero verde e Zucca.

E altre specialità come frutti di bosco sciroppati, Fichi caramellati, Ciliegie al brandy, Saba e Savor, miele di acacia e millefiori. E poi i formaggi: Ricotta, Raviggiolo, Caciotte stagionate e i salumi: Prosciutto, Salame, Salsiccia stagionata, Pancetta arrotolata, coppa. Carne fresca allevata in azienda all’aperto è possibile “prenotarla” per averla fresca, quando occorre e anche qui non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Anche l’Azienda agricola biologica il Pratello è tra gli indirizzi indicati in questo nuovo itinerario del gusto, qui potrete assaggiare a acquistare prodotti di grande qualità come l’olio extravergine di oliva e il vino e nell’agriturismo gustare a tavola le erbe spontanee come lo stridolo, l’ortica, il tarassaco, la pimpinella e la rucola in profumate insalate arricchite con fiori spontanei o i tradizionali radicchi e bruciatini con le erbe selvatiche piene di energia e sapore. Potrete gustare gli ottimi tortelli col pecorino nostrano, l’olio nuovo e il pepe.

Poi il raviggiolo di Rio Monte accompagnato dalle marmellate casalinghe. Lepre, cinghiale, capriolo e fagiano, tutti del territorio e la meravigliosa polenta da “pignoletto rosso”. La pasta è rigorosamente casalinga con farina di gentil rosso, un antico grano macinato a pietra, coltivato biologicamente nella “Samoggia”. La tradizione romagnola trionfa nei curzul con scalogno e pancetta, dove lo scalogno è dell’orto del Pratello e il maiale allevato a poche centinaia di metri allo stato brado.
Come una volta le frittate e gli stufati, l’umido e il frizzaglio e le polpette… poi la stagione porterà fiori di acacia e sambuco convertiti in croccanti frittelle e altro ancora.

In autunno le protagoniste sono la patata e la castagna in piatti che spaziano dall’antipasto al dolce in una particolare cena tematica. La zucca  e il cavolo, meraviglioso fiore invernale… i biscotti, le torte, fra cui il tradizionale dolce al cioccolato dei Guidi. E poi magnifiche le zuppe in ogni stagione, ora rinfrescanti, ora per riscaldarci accanto alla stufa a legna.

 A tutto Bio prevede accanto a una parte più propriamente enogastronomica degli itinerari turistici per scoprire la zona:

“La primavera e l’autunno, stagioni in cui la natura offre i migliori prodotti per la tavola, sono anche quelle più ricche di eventi e soprattutto di piccole sagre paesane della Romagna profonda, in cui poter assaggiare e comprare i prodotti locali e di nicchia, magari passeggiando per le vie cittadine rallegrate da bancarelle e profumi, dagli emergenti “mercatini contadini”, gustando magari una piadina “da passeggio”.

Ecco alcune cose da non perdere:

Le botteghe delle ceramiche in Faenza
Fare il giro a piedi del centro storico di Faenza e respirare l’atmosfera in qualcuna delle oltre 60 botteghe ceramiche sparse entro il perimetro cittadino, dove artigiani ed artisti producono ceramica a marchio certificato di qualità DOC, in forme e decori che spaziano dalle riproduzioni storiche alla sperimentazione artistica…

Dozza
Borgo di antiche origini, nonché uno dei borghi più belli d’Italia, Dozza nel 1494 venne affidata al potere della Signora delle Romagne, ovvero Caterina Sforza che provvide al consolidamento del suo sistema difensivo.
Da visitare è la Rocca verso cui convergono le due strade che attraversano il paese: è a pianta esagonale con due torrioni e un perimetro di 530 m, luogo visitabile di incontri, cultura e sede dell’Enoteca Regionale.
Nel centro storico, sono da visitare la Chiesa prepositurale di S. Maria Assunta in Piscina, il Rivellino, dentro il quale è ricavata la porta settecentesca di accesso al borgo, e la Rocchetta di origini trecentesche.
Nei dintorni, la pieve di S. Lorenzo, il duecentesco convento di Monte del Re, oggi trasformato in albergo, e il seicentesco Santuario del Calanco. 

Modigliana
A colpo d’occhio si intuisce che Modigliana debba avere goduto di un nobile passato di cui parlano alcuni imponenti palazzi nobiliari e la Rocca, detta la “Roccaccia”, strano residuo di un complesso fortificato di cui resta, in precario equilibrio, la sezione della torre.
Nelle numerose chiese cittadine sono opere di artisti toscani seicenteschi. Qui ebbe i natali il famoso pittore macchiaiolo Silvestro Lega, di cui sono conservate le quattro lunette, il bel ritratto di Don Giovanni Verità, prete patriota del Risorgimento italiano e alcuni paesaggi, nella locale Pinacoteca
Oggi Modigliana, meno nobile e meno popolata di un tempo, ha il fascino di una bella donna con il rimmel sbavato. Irresistibile.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.romagnaterradelsangiovese.it

 

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