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19 Gennaio 2012 | Archivio / Scelto per voi

Gruppo Ocarinistico Budriese

L’ocarina, protagonista nel mondo e made in Emilia-Romagna

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri

19 gennaio 2012

“Il concerto di ocarine al Crystal Palace. Un concerto di ocarine significa musica suonata su strumenti in terracotta, chiamati ocarine. Gli ocarinisti, vestiti nei loro pittoreschi costumi, si sono presentati alla Haendel orchestra e sui loro strumenti, chiamati ocarine, hanno suonato una selezione di brani d’opera con perfetta abilità in un’esecuzione brillante. Una selezione da Il Trovatore, seguito dall’ouverture dal Guglielmo Tell, hanno sorpreso quanto entusiasmato il pubblico; ma il grande successo è stato una polka, con l’accompagnamento del canto degli uccelli, quest’ultimo imitato alla perfezione da uno degli ocarinisti. Comunque, l’effetto di tutto il concerto è stato eccellente e i suonatori sono stati richiamati per ricevere i complimenti del pubblico dopo ogni chef d’oeuvre. Non abbiamo alcun dubbio che questi concerti attrarranno folle di visitatori, non solo per la loro novità e le loro peculiarità, ma per l’eccellenza intrinseca delle selezioni musicali e per l’abilità degli esecutori. La difficile ouverture del Guglielmo Tell è stata resa con tutto il fuoco e la precisione di un’intera orchestra”.

Così scriveva il londinese Daily News il 13 luglio 1874. Ovunque andassero, i musicisti della Société des concertistes italiens surnommés les celèbres montagnards des Apennins, il nome con cui si presentava il gruppo ocarinistico a quei tempi, riscuotevano un successo stupefacente: Berlino, Vienna, Londra, Parigi, New York, le capitali della cultura occidentale dell’Ottocento accolsero gli ocarinisti con grande calore e interesse. Manifestazioni di grande importanza, a cominciare dalle esposizioni internazionali di Londra, di Parigi, di Palermo, furono teatro dei concerti di questo gruppo; grandi palcoscenici ospitarono le loro esibizioni; furono chiamati a suonare alla corte degli zar così come al celebre Moulin Rouge di Parigi.

Questo periodo di successi terminò dopo una trentina d’anni con l’Italia giolittiana, e solo dalla fine degli anni Venti del Novecento il Gruppo Ocarinistico Budriese, sotto la guida di Alfredo Barattoni, che lo dirigerà fino alla sua morte nel 1948, riprese il proprio cammino. Ma ormai i tempi erano cambiati, e il gusto musicale anche, dunque l’attività dei musicisti budriesi non ebbe più quel respiro internazionale che li aveva resi celebri mezzo secolo prima. Nonostante ciò, per quasi vent’anni gli ocarinisti si esibirono nei teatri italiani conseguendo anche successi clamorosi, suonarono alla radio e incisero vari dischi per la Columbia e per La voce del padrone, riservandosi sporadiche apparizioni all’estero.

Dal dopo guerra fino alla fine degli anni settanta, il Gruppo Ocarinistico Budriese lasciò un po’ da parte le trascrizioni operistiche ottocentesche per dedicarsi completamente all’esecuzione di musiche folkloristiche, fino ad assumere nell’immaginario collettivo uno stretto legame con la cultura contadina e popolare. L’uso dell’ocarina nel liscio e nelle orchestre da ballo ne garantì in qualche modo la notorietà a livello regionale, ma la legò anche ad un modo di fare musica che, per quanto rispettabile, poco aveva a che fare con le vere radici dello strumento e dei musicisti delle origini.

Alla fine degli anni Settanta l’ultimo gruppo si sciolse definitivamente e l’amministrazione del Comune di Budrio, intravedendo il pericolo di una grave perdita per il patrimonio musicale del paese, decise di istituire una scuola di ocarina, con l’aiuto di alcuni componenti del vecchio gruppo. Da questa scuola e dalla passione di musicisti di formazione classica è nato l’attuale Gruppo Ocarinistico Budriese, il cui intento principale è quello di rilanciare, attraverso una intensa attività concertistica nazionale e internazionale, l’ocarina e la sua tradizione musicale.

“I giorni nostri” del Gruppo Ocarinistico Budriese ce li facciamo, però, raccontare dagli stessi protagonisti. Grandi successi in tutto il mondo, in particolare in Estremo Oriente (Corea del Sud e Giappone), un libro, a cura di Claudio Cedroni, sulla storia di questa tradizione musicale tutta emiliana, Il Settimino di Ocarine (per il quale ha dato un contributo amche la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo) e, ultimo in ordine di tempo, il concerto dal vivo tenuto il 3 dicembre  nella sede di Radio Klara, nella città belga di Gent.

Prima di parlare con Claudio Cedroni, autore del libro e settima ocarina del gruppo, e con Oderso Rubini, il coordinatore o manager, se così possiamo dire, dell’ensemble budriese, vogliamo citare tutti i componenti. Il Gruppo Ocarinistico Budriese è così composto: prima ocarina Fulvio Carpanelli, seconda ocarina Fabio Galliani, terza Marco Venturuzzo, quarta Emiliano Bernagozzi, quinta Piero Callegari, sesta Gianni Grossi, settima Claudio Cedroni.

Intervista a Claudio Cedroni

Intervista a Oderso Rubini

Le musiche trasmesse fanno parte del Cd Contemporary Earth:

Rondini di Stefano Franceschini
La ballerina di Tiziano Popoli con la collaborazione di Cristina Zavalloni
Gans am Spiegel di Emilio Galante
Comment di Marco Bertoni
t lén Vroagtieken és ‘t Ander Nie di Sebastian Bradt

Per saperne di più:

Gruppo ocarinistico Budriese: http://www.gobitalia.it

Progetto Terra www.sonicrocket.com/stilelibero/Terra/

Brano corrente

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