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13 Agosto 2020 | Racconti d'autore

Dormi ossicino mio

Poesie di Mariangela Gualtieri tratte dal libro “Quando non morivo” (Torino, Giulio Einaudi editore, 2019)

Vittorio Ferorelli e Rita Giannini

Luce che nutre e che dà forza, contro “chi tinge tutto di buio pesto”: è questo il valore protettivo della parola poetica nell’intenzione di Mariangela Gualtieri. La poetessa e scrittrice cesenate ha letto per RadioEmiliaRomagna quattro frammenti dalla sua raccolta più recente, tratti dalla sezione dedicata alle “Divinità domestiche”.

Dormi ossicino mio

Dormi ossicino mio
dormi rondinella
il tuo respiro adesso
è la musica bella
che nel silenzio seguo
passo passo.

Il tuo respiro
È sentiero
Che nel buio percorro
Dal mio letto alla culla
Dalla tua culla al mio petto
E vinco la paura.

E ti proteggo
tu che proteggi la casa
E la fai posto bello
Di questo mondo.
Dormi nido rotondo
Dormi mia rondinella.

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Quando si sveglia

Quando si sveglia
ha tracce di paradiso
sulla faccia – il bambino.
Pollini d’altro mondo.
La gazzella nel mio petto
salta di meraviglia – bruca felice
in quella polvere d’oro.

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Eccolo così tutto adorno

Eccolo così tutto adorno
magnifico nei suoi sette anni
entrando in cucina emana uno splendore
di giovane animale, splendore
quella sua faccia nella cucina normale –
divinità penetrata
per noi venuta vicino al frigorifero a conclamare
da un piccolo pigiama il magnificat suo
di un tutto invisibile che tiene e solo
dentro l’attimo, nel lampo si cela appena,
appena – si fa vedere.

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Bambina mia

Bambina mia,
per te avrei dato tutti i giardini
del mio regno, se fossi stata regina,
fino all’ultima rosa, fino all’ultima piuma.
Tutto il regno per te.

Ti lascio invece baracche e spine,
polveri pesanti su tutto lo scenario
battiti molto forti
palpebre cucite tutto intorno. Ira.
nelle periferie della specie. E al centro,
ira.

Ma tu non credere a chi dipinge l’umano
come una bestia zoppa e questo mondo
come una palla alla fine.
Non credere a chi tinge tutto di buio pesto e
di sangue. Lo fa perché è facile farlo.

Noi siamo solo confusi, credi.
Ma sentiamo. Sentiamo ancora.
Siamo ancora capaci di amare qualcosa.
Ancora proviamo pietà.

C’è splendore
in ogni cosa. Io l’ho visto.
Io ora lo vedo di più.
C’è splendore. Non avere paura.

Ciao faccia bella, gioia più grande.
Il tuo destino è l’amore.
Sempre. Nient’altro.
Nient’altro. Nient’altro.

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Musiche
Luigi Dallapiccola – “Piccolo Concerto per Muriel Couvreux” (I. “Pastorale, Girotondo e Ripresa”)
Gian Francesco Malipiero – “Impressioni dal vero” (III. “Il Chiu”)

Brano corrente

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