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23 Luglio 2016 | Cinema

Mondo Za

Cesare Zavattini e la sua terra nel film di Gianfranco Pannone

A cura di Anna Sbarrai

Sul tavolo da lavoro ho pochi oggetti: il calamaio, la penna, alcuni fogli di carta, la mia fotografia. Che fronte spaziosa! Cosa mai diventerà questo bel giovane? Ministro, re?
Guardate il taglio severo della bocca, guardate gli occhi. Oh, quegli occhi pensosi che mi fissano! Talvolta provo una viva soggezione e dico: sono proprio io? Mi do un bacio sulle mani pensando che sono proprio io quel giovane, e mi rimetto a lavorare con lena per essere degno di lui.
(Cesare Zavattini, incipit di Parliamo tanto di me)

Ogni paese, ogni luogo, hanno almeno una storia da raccontare, e, a volte, esistono luoghi che ne possono condividere una, uniti da un filo di memoria, robusto di ricordi e lungo come una vita. Nella nostra storia  il filo lega i luoghi di Cesare Zavattini, protagonisti del documentario Mondo Za, Cesare Zavattini e la sua terra, le cui riprese inizieranno proprio in questi giorni a Luzzara, terra natia di Zavattini, protraendosi, in un susseguirsi di stagioni, di calure e cicale, di nevi e foschie, a Parma, Reggio Emilia, Gualtieri e in altri luoghi della “bassa” tanto cari al grande sceneggiatore, giornalista e poeta.

A intraprendere questo viaggio tra presente e passato il noto documentarista Gianfranco Pannone, che abbiamo voluto incontrare alla vigilia del primo ciak.

Intervista a Gianfranco Pannone

“Mondo Za”, nato da un’idea di Nico Carrato, Primo Giroldini e dallo stesso Gianfranco Pannone, è prodotto da Poligraphic e Effetto Notte ed è sostenuto da Emilia-Romagna Film Commission, dalla “Fondazione Un Paese”, dal Comune di Luzzara, dall’Archivio Zavattini di Reggio Emilia e dall’Amod di Roma.

A presto da Anna Sbarrai

Brano corrente

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