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24 Ottobre 2008 | Archivio / Scelto per voi

Quartetto Magritte

Il surrealismo in musica

A cura di Claudio Bacilieri

24 ottobre 2008

L’idea poteva sembrare bislacca, ma poi neanche tanto. Fare musica ispirandosi ai quadri di Magritte. Al mondo capovolto e straniante del pittore surrealista. L’intuizione l’ha avuta il compositore Maurizio Minardi, che per questo motivo ha fondato il Quartetto Magritte, ormai una quindicina d’anni fa a Bologna. Non pensate, però, cari ascoltatori, a qualcosa di astruso, perché il sound che ne esce è godibilissimo, ricco di venature malinconiche e struggenti, come le atmosfere che si respirano davanti a vecchie tappezzerie, o agli interni enigmatici delle case di Magritte. Mettendo insieme i più disparati elementi, non per il gusto della citazione, ma per approdare a sonorità poco sfruttate, poco sentite, la formazione bolognese si è ricavata il prorio spazio nella scena musicale contemporanea.

Abbiamo con noi Maurizio Minardi, al quale chiediamo subito di presentare se stesso e gli altri componenti del Quartetto Magritte.

Maurizio Minardi: nord o sud? Quali sono le vostre latitudini musicali preferite? Timbri nordici da “Vacanze di Hegel” (titolo del vostro primo cd), quindi minimalismo, impressionismo, barocco, oppure colori caldi e passionali come tango e habanera? E come si fa a mettere tutto insieme senza scadere nel citazionismo fine a se stesso?

Vi abbiamo invitato anche per presentare il vostro ultimo lavoro dal titolo Cofferatzinger. Perché mettete insieme il sindaco di Bologna e il Papa?

Continuiamo, Maurizio, a parlare di Bologna.  Come giudicate la vostra città, non solo dal punto di vista musicale?

Bene, ora ascoltiamo cinque brani da “Cofferatzinger”, con una tua breve presentazione. Magari, se puoi, mettendoli in relazione a un luogo, a un’immagine o a un’emozione.

Grazie, Maurizio, e buon ascolto a tutti.

Brano corrente

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