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21 Luglio 2011 | Archivio / Scelto per voi

Vinicio Capossela

Un viaggio in mare aperto di “Marinai, Profeti e Balene”

A cura di Cinzia Leoni e Angela Benassi

21 luglio 2011

Gentili amici di RadioEmiliaRomagna state ascoltando in sottofondo il brano l’Oceano Oilalà di Vinicio Capossela, tratto dal suo ultimo doppio cd “Marinai, Profeti e Balene”, 19  brani per raccontare il mare in un’opera ciclopedica: la Marina Commedia dell’autore.

Realizzato dall’etichetta La Cupa e distribuito da Warner questo lavoro è un’opera  sul viaggio e il mare come metafora e scenografia del destino umano. E’ un disco che trova ispirazione nella letteratura di tutti i tempi: da Omero a Dante, da Melville a Conrad, e in cui risuonano il mito, le voci dei marinai, di profeti e anche delle balene.  Un disco dedicato, come ha dichiarato Capossela “ai pionieri aerostatici, ai temerari, ai marinai in bottiglia, a Céline, al revolver di Jarry e in generale a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di buttarsi”.

E allora ascoltiamo il brano Pryntyn dal cd Marinai Profeti e Balene di Vinicio Capossela

Ironico, sentimentale, istrionico, Vinicio Capossela è uno tra i cantautori italiani più dotati della sua generazione. I suoi modelli più evidenti sono i blues aspri e deliranti di Tom Waits e le “chanson” di Paolo Conte. Ma nel suo repertorio convivono anche il teatro di Brecht e il surrealismo, melodie mediterranee e sonorità fragorose di chiara matrice balcanica, pantomime circensi e atmosfere crepuscolari che spaziano dalle tradizioni rebetiche, della musica greca  più anticonformista dell’Asia Minore al miglior Luigi Tenco. E Vinicio  si puo’ considerare un artista errante, che – come  Tom Waits – ha fatto del randagismo quasi una filosofia di vita.

Nato a Hannover, ma cresciuto musicalmente nei circuiti underground dell’Emilia-Romagna, fino ad essere notato e lanciato da uno dei nostri grandi cantautori Francesco Guccini , Vinicio riuscì a pubblicare il suo primo lavoro, All’una e trentacinque circa, un album che metteva già in luce la peculiarità del suo sound e che gli valse il premio Tenco come migliore opera prima.  Gli abbiamo chiesto alla conferenza stampa di presentazione del cd avvenuta a Milano  di raccontarci qual è il suo rapporto con questa terrà e quanto ha influenzato la sua musica.

Ma torniamo al presente con il brano Polpo d’amor sempre dal Cd Marinai Profeti e Balene

Nella ciurma storica di Capossela  risaltano il braccio elettrico di Vincenzo Vasi e i plettri di Alessandro Asso Stefana. Ma anche gli ufficiali dei primi dischi, tanto per rimanere in tema marinaro,  sono stati richiamati Jimmy Villotti con la sua magica chitarra, Ares tavolazzi al contrabbasso e Antonio Marangolo ai sassofoni. E poi uno stato maggiore di ospiti illustri : i newyorkesi Mark Ribot (chitarre) e Greg Coen  , il brasiliano Mauro refosco alle percussioni, una rappresentanza di solisti della Scala , il tanguista -rockero Daniel Melingo, i catalani Cabo San Roque, creatori di orchestre meccaniche e il patriarcale  Psarantonis, cioè Antonis Xylouris, leggenda vivente della musica cretese.

Un folto gruppo di musicisti con gli strumenti più insoliti che accompagnano il piano di Capossela, un Seiler degli anni Trenta,  un pianoforte-capodoglio,  fatto issare  a 80 metri a picco sul mare sul Castello Aragonese , per registrare l’ossatura del disco, per catturare l’avventura del mare,  il sottofondo del vento e delle grida dei gabbiani, per restituire un mondo immaginario di storie antiche e sempre nuove.

Vi lasciamo quindi con questa immagine ascoltando il brano “Calipso” tratto dal cd “Marinai, profeti e balene “ di Vinicio Capossela. A tutti gli ascoltatori di RadioEmiliaRomagna un saluto da Cinzia Leoni e continuate a seguirci qui su Scelto per voi.

www.viniciocapossela.it

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