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11 Ottobre 2014 | IBC news

Il Museo in tasca

A Comacchio presentazione della guida illustrata alla “Casa Museo Remo Brindisi”

A cura di Valeria Cicala

Negli scorci ancora luminosi d’ottobre, che valorizzano i profili delle sue architetture sospese sull’acqua, sabato 11 ottobre nel Settecentesco Ospedale degli Infermi di Comacchio alle ore 17.00, si presenta la nuova Guida tascabile della “Casa Museo Remo Brindisi: Ambiente, Architettura, Arte, Design.
La “Guida” (in formato tascabile, 68 pagine, a colori, italiano/inglese) è realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Comacchio grazie al fondamentale apporto dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
E’ curata da Orlando Piraccini e Laura Ruffoni, con foto di Costantino Ferlauto, Sergio Orselli e Andrea Samaritani. Mentre composizione e stampa sono di Edit Faenza.
Si tratta di uno strumento conoscitivo agevole e di facile consultazione, a supporto della visita alla Casa Museo Remo Brindisi, che ritrova oggi quella dimensione di integrazione tra l’architettura e le arti visive originariamente pensata e realizzata da Remo Brindisi assieme all’amica Nanda Vigo.

La “guida” è suddivisa in due parti. La prima fornisce al visitatore, attraverso “schede” tematiche, un inquadramento sulle ragioni che sono state all’origine della fondazione della “casa museo” per volontà di Remo Brindisi e su progetto dell’architetto Nanda Vigo. Com’è noto, l’edificio è sorto come uno “spazio ideale” di integrazione fra ambiente, architettura e arti visive, adatto alla quotidianità di vita e di lavoro del Maestro, ma anche alla fruizione museale da parte del pubblico. Notizie specifiche riguardano poi Brindisi artista e collezionista e l’architetto Vigo, ma non mancano informazioni relative all’aspetto ambientale di Lido di Spina nella fase di costruzione della “casa museo”.

Segue un “itinerario” che conduce il visitatore nei diversi ambienti dell’edificio, partendo dal “grande cilindro” centrale che rappresenta l’elemento di raccordo e di snodo dell’intera architettura. Oltre alle caratteristiche dei singoli “spazi” (dal “salotto nero” alla “tavernetta”, dallo “studio” alla “camera da notte”, dalla “scala” al “salotto bianco”) sono indicate talune delle tantissime opere d’arte e d’arredo artistico presenti. Le pagine finali sono dedicate al “giardino delle sculture”, spazio cortilizio sul “lato mare” dell’edificio, considerato fin dall’origine come parte integrante del sistema “casa-museo”.
Ci piace ricordare a proposito di questo Museo un pensiero del professor Ezio Raimondi “Il suo doveva essere un museo vivente, dove l’immaginazione si fonde con il quotidiano e il sogno con il reale e in cui si iscrive una storia, un’esperienza individuale in dialogo con il mondo delle forme e con le interne pulsioni dell’esistenza.” (Ezio Raimondi).

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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