Salta al contenuto principale
27 Gennaio 2016 | Eventi

L’architettura della Memoria

Inaugurazione a Bologna del memoriale della Shoah

A cura di Valeria Cicala

Oggi, Giorno della Memoria, alle 17.30, sarà inaugurato il Memoriale della Shoah, situato tra via Matteotti e via Carracci. E ci saranno con il rabbino capo Alberto Sermoneta, l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi e Shaykh Abd Al Wahid, presidente della Comunità islamica italiana.

E’ un momento importante non solo per Bologna. Questo nuovo “segno” del paesaggio architettonico cittadino, così prossimo a un altro luogo denso di memorie dolenti, la stazione ferroviaria, ben si colloca in una dimensione e in uno spazio che compenetra profonde e silenziose sintonie. Tragedie diverse, ma che raccontano a chi transita per questa città, come un’antica necropoli sulla via che porta al centro urbano, che il sonno di milioni di persone necessità dello sguardo, dell’occhio pietoso e consapevole di chi vive.

Da questa parte della città si sprigiona un messaggio profondo di educazione permanente alla memoria storica; questa va coltivata in un Paese che vuole vivere con responsabilità le sue vicende, l’orrore e l’assurdità di quei fatti rispetto ai quali dobbiamo ancora interrogarci, confrontarci offrire spiegazioni alle nuove generazioni per far crescere un’esigenza di pace.

Ed è assai significativo che il progetto realizzato, tenendo fede ai tempi individuati , un anno, dal momento in cui la Comunità ebraica di Bologna ha maturato l’idea di un concorso internazionale, sia stato affidato a un gruppo di giovani architetti romani, lo Studio Set Architets; questi sono risultati vincitori su 284 candidati, di cui il 30% provenienti dall’estero. A presiedere la commissione internazionale c’era Peter Eisenmann, l’architetto che ha realizzato il Memoriale di Berlino, una struttura capace di creare un’evocazione emotiva fortissima.

Con profonda sensibilità i quattro architetti hanno progettato un monumento dalle linee essenziali, due blocchi di acciaio su cui si riflettono luci, colori, che mutano con il tempo, con le stagioni, ma sulle quali si possono scrivere nuove pagine di storia. Sono posti uno di fronte all’altro, così vicini da permettere il passaggio di una sola persona, e all’interno propongono la rappresentazione volutamente ripetitiva di celle vuote, i dormitori che si lasciavano per morire nella clausura di quelle docce.

Si sono ispirati all’incipit di Se questo è un uomo di Primo Levi, dichiarano gli architetti: “Voi che vivete sicuri/nelle vostre tiepide case… Considerate se questo è un uomo” e partendo da questa riflessione si sono concentrati sulla negazione dell’esistenza umana.

La memoria va costruita e alimentata questo è il messaggio che giunge da tutte le istituzioni coinvolte in questo progetto che non si ferma all’inaugurazione del monumento, ma che da qui cerca approdi concreti di iniziative e condivise.

La Regione ha stanziato una cifra importante perché il Memoriale si realizzasse, come pure la Fondazione del Monte, il Comune, e altre diverse istituzioni.

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha annunciato “Porteremo all’assemblea legislativa il progetto di legge sulla memoria del ‘900”.

Soprattutto è importante realizzare un coinvolgimento sempre più forte dei giovani e come ha detto il presidente della Comunità ebraica di Bologna Daniele De Paz “ogni città deve avere il suo memoriale”

Ritroviamoci tutti in questo nuovo luogo di incontro, per ricordare e vivere insieme!

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi