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28 Febbraio 2017 | Eventi

Le frontiere del podcast e le radio web in Emilia-Romagna

A cura di Cinzia Leoni

Che cos’è un podcast, come si colloca rispetto alle radio in Fm, che futuro hanno queste nuove tecnologie, qual è il loro spazio nell’ambito dell’informazione? Sono stati questi i temi al centro del seminario “Le frontiere del podcast e le esperienze di web radio in ER”, organizzato dall’Agenzia informazione e comunicazione della Giunta Regionale, insieme ad Istituto per i Beni culturali e all’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna. L’incontro che si è tenuto in Regione nei giorni scorsi ha chiamato a raccolta esperti del settore, giornalisti e web radio.

Dopo i saluti del presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna Antonio Farnè, del presidente dell’Istituto per i Beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna Angelo Varni, (a lungo anche presidente della scuola di giornalismo di Bologna), e’ intervenuto il direttore dell’Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta regionale Giuseppe Pace. Ascoltiamo il suo commento alla giornata formativa.

Intervista Giuseppe Pace

Molti e interessanti interventi per esplorare questo mondo comunicativo sempre più multimediale e vedere dove ci conduce, a partire da quello di Roberto Grandi, professore dell’Università di Bologna e direttore del Master Internazionale Marketing, Communication and New Media (Bologna Business School), che ha introdotto il tema della radio partendo dai primordi, sottolineandone il ruolo all’interno della società e dell’informazione fino ai tempi più recenti, con l’avvento del podcast e il dialogo della radio con i nuovi social media. Abbiamo chiesto al prof Grandi di parlarci proprio del rapporto tra radio e social media e cosa ci prospetta il futuro in quest’ambito.

intervista Roberto Grandi

Un’analisi più specifica del rapporto tra podcast e social media, con un’attenzione particolare alle intersezioni e alle contaminazioni tra i media è stato il tema scelto da Giovanni Arata, ricercatore e progettista internet, social media manager dell’assessorato al Turismo dell’Emilia-Romagna. Arata ha sottolineato quanto il podcast sia in ascesa, e spopoli attualmente negli Stati Uniti, con implicazioni importanti nella democratizzazione dell’informazione. Infatti ognuno può creare contenuti e diffonderli in rete con costi bassi; creando lo spazio non più solo alla voce di grandi radio ma a tanti piccoli produttori. Non più una ma tante forme di radio? Ce ne parla lo stesso Arata

intervista Giovanni Arata

Più focalizzato sulle web radio e i podcast sociali l’intervento del giornalista Rai Andrea Borgnino, autore e conduttore di Radio3. Borgnino ha dimostrato quanto il podcast possa essere uno strumento per dialogare con la società e portare alla luce storie e aspetti sociali poco discussi nelle radio fm, a carattere più commerciale. Numerosi gli esempi citatati compreso quello di Radio Frequenza Appennino, il podcast nato sull’Appennino bolognese che, in uno dei suoi programmi, dà voce ai profughi, offrendo loro uno spazio per raccontare la propria storia, e facendoli dialogare con il pubblico anche attraverso la musica dei paesi di appartenenza.

Non poteva mancare poi uno sguardo competente al diritto d’autore e l’esperta in diritto Internet, la professoressa dell’Università di Bologna Giusella Finocchiaro, ha posto l’accento nel suo intervento sulle “Creative Commons “(CC), licenze di diritto d’autore che si basano sul principio di “alcuni diritti riservati”, dove cioè è l’autore di un’opera che decide quali diritti riservarsi e quali concedere liberamente, ampiamente in uso ormai nella rete.

A chiudere il discorso avviato in mattinata le esperienze di web radio sul territorio regionale. Partendo dalla prima nata: RadioEmiliaRomagna, la web radio della Regione, che ha compiuto 10 anni. Il settimanale di informazione e di approfondimento culturale (lo ricordiamo) è realizzato dall’Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta in collaborazione con l’IBC e l’assessorato alla Cultura della Regione.

A seguire Radio Sonora, la Community Web Radio di tutti i cittadini della Bassa Romagna, nata nel 2010 la per dare spazio alle idee comuni e allo sviluppo della creatività dei giovani, con oltre 60 programmi e più di 150 persone coinvolte nella redazione, presentata dal direttore Artistico Gianni Gozzoli.

E poi Radio Frequenza Appennino, nata nel 2009, punto di incontro tra le differenti sfaccettature dell’Appennino Bolognese, con 20 rubriche e 30 collaboratori, punto di riferimento a livello territoriale per i ragazzi che amano la radio e la propria terra; presentata dal responsabile del progetto Donato Battista.

Altra radio web, appartenente al circuito RadUni, delle radio universitarie, Radio RevEvolution, la web radio degli studenti universitari di Parma, presentata dallo station manager Luca Toffoli. Nata nel 2010 da un gruppo di giovani provenienti da facoltà molto diverse, con programmi dall’arte all’intrattenimento, dall’informazione al cinema, passando per cucina, letteratura ha i riflettori puntati sul panorama underground. 13 programmi e 50 persone al lavoro. Importante anche la partecipazione a festival del territorio.

A chiudere la presentazione delle web radio, l’ultima nata Radio Immaginaria, presentata dall’ideatore Michele Ferrari. La radio dei teenagers dagli 11 ai 17 anni è nata a Castelguelfo ma ormai è un vero e proprio network, realizzata da oltre 250 speaker in Europa in 5 lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Albanese), con partecipazioni ad eventi importanti come Sanremo giovani e  web radio ufficiale del padiglione della Unione Europea durante EXPO2015.

Un panorama quello delle radio web in Emilia-Romagna, molto variegato e in crescita grazie anche alla nuova piattaforma tutta bolognese “Spreacher”, che già sta conquistando il mondo americano, e che consente con grande facilità di creare un proprio podcast. Tante realtà in cui vale la pena curiosare, per scoprire le novità e conoscere meglio la nostra regione e i suoi giovani.

Brano corrente

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