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17 Aprile 2013 | Archivio / Turismo

L’enogastronomia come fattore di sviluppo turistico in Emilia Romagna

Presentati i dati della ricerca sull’enogastronomia nell’ambito turistico

A cura di Cinzia leoni
17 aprile 2013  
                                                                                        
Di età dai 30 ai 50 anni, maschio, adulto, diplomato ma spesso laureato, sposato e padre, che lavora da indipendente. È questo l’identikit  del turista che pratica il turismo enogastronomico e che emerge nella ricerca commissionata dall’Osservatorio turistico regionale al centro Studi Turistici di Firenze, presentata nei giorni scorsi in un incontro organizzato da Confesercenti E.R a Bologna. Obiettivo della ricerca era quello di quantificare il peso dell’enogastronomia nell’ambito turistico, considerando che sempre di più è un elemento che qualifica una vacanza. Dai dati della ricerca, illustrata da Alessandro Tortelli, direttore Centro Studi Turistici di Firenze, emerge chiaramente che  enogastronomia assume sempre più valore per la crescita del settore turistico. Nel 2011 ha generato oltre il 5% dei flussi turistici, un 7% se si fa riferimento agli stranieri.
Ma che l’enogastronomia sia un settore sempre più vincente lo confermano anche il proliferare di trasmissioni televisive, di siti e blog che parlano di cucina, oltre all’”overbooking” di iscritti nelle scuole di formazione professionale.
Un turismo legato a due tipologie di consumo: una più diffusa  e sparsa sul territorio legata ai luoghi di produzione e l’altra invece ai grandi eventi (fiere,ecc). Un turismo ricco di potenzialità con un giro di affari in Italia stimato tra i 3 e i 5 miliardi di euro e che puo’ contare su almeno 30 milioni di italiani e 20 milioni di turisti stranieri. Ne parliamo con l’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci.

Intervista all’Assessore Maurizio Melucci 

Il turista che sceglie ltalia può contare su 532 vini certificati circa 30 in Emilia-Romagna, 4600 prodotti tradizionali circa 300 in Emilia-Romagna, 165 Strade dei vini e dei sapori di cui 15 nella nostra regione,  più di 100 musei del gusto , in Emilia-Romagna sono19, acui si sommano 16 Musei Rurali. Inoltre nella nostra regione sono stati censiti 16 eventi internazionali legati all’enogastronomia  a cadenza annuale, con programmi molto ricchi e articolati. E anche per quanto riguarda le vendite on line, altro oggetto della ricerca, l’Emilia-Romagna si classifica tra le prime regioni italiane con 5 prodotti molto venduti Il Parmigiano reggiano, il prosciutto di parma, il Lambrusco, l’Aceto balsamico tradizionale e i tortellini di Bologna. Buona anche l’immagine della ristorazione regionale presente sulle 5 principali guide enogastronomiche: l’Emilia-Romagna  raggiunge l’8,4% delle citazioni complessive. Positivo, anche il rapporto qualità/prezzo che rende merito agli sforzi compiuti dagli operatori in questo momento di crisi ma che non deve frenare le iniziative  per compiere un ulteriore miglioramento.
 
 

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