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3 Maggio 2007 | Archivio / Lo sguardo altrove, storie di emigrazione

N°58-LO SGUARDO ALTROVE, STORIE D’EMIGRAZIONE

Aldo Spallicci, la voce della Romagna. Amauri Arfelli intervista a San Paolo del Brasile il figlio Mario.

Gentili ascoltatori oggi parliamo di Aldo Spallicci, poeta, medico e divulgatore dell’anima e della cultura romagnola. Ne parliamo con il figlio Mario, che vive a San Paolo del Brasile.


Ma prima ascoltiamo un profilo di Aldo Spallicci.


Aldo è nato nel 1886 a Santa Croce di Bertinoro, in provincia di Forlì. Le collaborazioni a riviste forlivesi e l’interesse al canto corale – cui voleva ridare vita accostando alle canzoni tradizionali nuove canzoni d’autore (celebre l’incipit di A gramadora, “Bëla burdëla fresca campagnola”) – mostrano già il carattere dell’anima di Spallicci: accanto al poeta, il divulgatore della cultura regionale, sia di quella popolare che di quella colta.


Nel 1908 Aldo Spallicci pubblica la prima raccolta di versi in dialetto, Rumâgna. Il 1911 è l’anno del matrimonio con Maria Martinez, della nascita della primogenita Ada e della fondazione del quindicinale “Il Plaustro”, che dirigerà fino al 1914.


L’anno successivo arrivano la laurea in Medicina, il lavoro a Ferrara e la partecipazione alla campagna di Grecia. Con La cavêia dagli anëll (1912) comincia a manifestarsi uno dei filoni chiave della sua poesia, il tema georgico-naturalistico.


Tra il 1912 e il 1913 è medico a Lugo, a Cervia e a Ravenna, finché, nel 1914, interventista di stampo democratico-mazziniano, parte volontario per Nizza nella Compagnia Mazzini. Medico volontario nel corso della 1^ Guerra Mondiale, diviene padre per altre due volte (Anna nasce nel 1915, Mario nel 1919) e continua a pubblicare (La zarladora è del 1918). Nel 1920 fonda La Piê, rivista che sarà interrotta dal regime fascista nel 1933 e rifondata solo nel 1946.


Dopo la caduta del fascismo si trasferisce a Milano Marittima, continuando la sua esistenza in prima linea, nella Resistenza prima, nella nuova Italia democratica e repubblicana poi: viene infatti eletto deputato alla Costituente nel 1946 e senatore (carica che ricopre dal 1948 al 1958) sempre nelle file del Partito Repubblicano. Continua l’attività culturale e poetica, fondando nel 1945 La voce di Romagna.


Il suo impegno intellettuale tornerà ancora più forte quando il poeta si stabilirà, libero dagli impegni parlamentari, alla Buscarola, villetta nel cuore della pineta di Cervia.


La moglie Maria muore nel 1967, la seconda figlia, Anna, nel 1972. Aldo Spallicci si trasferisce nello stesso anno a Premilcuore, dove si spegne il 14 marzo del 1973.


Passiamo ora la parola ad Amaurì Arfelli che ha intervistato il figlio Mario. Prima, due parole anche su Mario. Nato nel 1919 a Forlì, come abbiamo detto, è emigrato con la moglie in Brasile nel 1948. Vive a San Paolo, dove ha lavorato in un laboratorio farmaceutico, continuando a seguire le vicende dell’Italia e della Romagna, anche con prove intellettuali e poetiche.


Intervista a cura di Amaurì Arfelli.

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