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15 Aprile 2015 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

Nuovo disciplinare per la ciliegia di Vignola Igp

Allargamento delle varietà e maggiore flessibilità negli imballaggi sono alcune delle novità che interessano il buon prodotto tipico della collina modenese

A cura di Marina Leonardi

Cari ascoltatori, eccovi ancora insieme a Marina Leonardi per una nuova trasmissione dedicata ai prodotti tipici della nostra regione. Oggi vogliamo portarvi proprio lì tra le colline a cavallo di Modena e Bologna, a Vignola, dove in queste settimane si consuma uno degli spettacoli più belli della natura, la fioritura dei ciliegi.

A Vignola non c’è bisogno di ricordarlo si produce la celeberrima ciliegia, tanto tipica da essere conosciuta in tutto il mondo come la “Ciliegia di Vignola” e tutelata ormai dal lontano 1964 da un Consorzio che negli anni si è aperto anche all’altra frutta tipica della zona come la susina. La raccolta di questo frutto squisito, parte nella seconda metà del mese di maggio con la maturazione del primo “Durone Bigarreau” e prosegue con la ciliegia “Mora di Vignola”, tra le varietà più saporite del mercato. Con il mese di giugno maturano i duroni di colore scuro come il classico durone “Nero I” famoso per le sue caratteristiche di polpa intensa e gustosa e la classica “Anella”, un durone color rosso fuoco dalla polpa particolarmente consistente. Tra le varietà tardive (a metà giugno) sono da annoverare il durone “Nero II” e il “Ciliegione”, particolarmente gustosi e ricchi di qualità nutritive.

Oggi torniamo nel vignolese, sia per godere della vista delle vallate bianche fiorite ma per parlare del nuovo disciplinare della Cilegia di Vignola Igp.

Nuove varietà o una maggiore flessibilità negli imballaggi sono solo alcune delle novità apparse sulla Gazzetta ufficiale europea, importanti modifiche, che saranno operative in tempo per la nuova stagione di raccolta,  e che erano state proposte dal Consorzio stesso, costituito nel 2013 a seguito, appunto, del riconoscimento del marchio Igp. Tra le novità spiccano l’inserimento di nuove varietà, spesso le più “giovani”, cioè coltivate da meno anni, che però rappresentano circa il 50 per cento della produzione totale del comprensorio, nuove forme di coltivazione, l’aumento della densità per ettaro, il superamento della definizione rigida dei formati e alcune norme che concernono l’etichettatura. Nel 2014 hanno aderito all’Igp oltre 520 aziende di cui 464 produttori semplici, 48 produttori e confezionatori e 14 centri di confezionamento. La Provincia di Modena assieme al Consorzio è impegnata a sensibilizzare le imprese già iscritte affinché aggiornino il loro catasto con le varietà da marchiare e fare conoscere alle aziende non iscritte le opportunità offerte dal nuovo disciplinare.

Il ciliegio (Prunus avium), originario dell’Asia Minore, era già conosciuto in Egitto sin dal VII° secolo a.C. e, successivamente, in Grecia a partire dal III° secolo a.C. La maggior parte delle specie di ciliegio si sono diffuse ad Oriente della loro zona di origine (Asia Centrale) in particolare: Cina, Giappone (dove i ciliegi da fiore sono particolarmente apprezzati per il loro valore ornamentale), Nord America. Le prime testimonianze della presenza dell’albero di ciliegio in Italia risalgono al II° secolo a.C., quando Varrone ne illustro le tecniche di innesto e Plinio il Vecchio ne descrisse 10 varietà nella sua opera Naturalis Historia.

Il ciliegio attualmente è coltivato in tutto il mondo: Europa, Asia, Australia, America. L’Italia rappresenta uno dei principali produttori di ciliegie a livello europeo. Le regioni più vocate per questa coltura sono: Puglia, Campania, Emilia Romagna (con le provincie cerasicole di Bologna, Modena, Forlì-Cesena), Veneto. La zona di produzione della Ciliegia di Vignola comprende tutta la fascia pedocollinare del vignolese, i comuni della Valle del Samoggia e i territori ad ovest del fiume Reno fino ad arrivare a Porretta Terme.

La ciliegia è ottima consumata fresca ma si presta a gustose interpretazioni, dalla marmellata, alla crostata, dal sorbetto alla conserva sotto spirito.
In ogni caso è buonissima ed è proprio vero che… una ciliegia tira l’altra! Alla prossima settimana e un saluto da Marina Leonardi.

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