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22 Ottobre 2013 | Archivio / Turismo

Pedalando alla scoperta di Bologna

Due percorsi turistici sul risciò per respirare la vera atmosfera del centro storico

A cura di Enzo Chiarullo

22 ottobre 2013

A Venezia ci sono le gondole, a Roma le carrozzelle con i cavalli… esiste un turismo che preferisce scoprire le città, lasciandosi trasportare da mezzi lenti, che consentano di assaporare l’atmosfera dei nostri centri storici.

Anche Bologna si sta attrezzando per offrire questa opportunità ai suoi visitatori e, a questo proposito, sotto le due torri è stato recentemente presentato il progetto BI-BO.

Si tratta praticamente di due risciò a “pedalata assistita”, in grado di ospitare due persone che, comodamente sedute, possono scegliere tra due percorsi turistici del centro città: alla scoperta della storia antica di Bologna o della sua musica, perché da Mozart a Lucio Dalla passando per il jazz e le avanguardie degli anni ’70, Bologna ha svolto un ruolo nevralgico a livello nazionale nella produzione musicale.

Gli itinerari turistici utilizzano supporti multimediali e, mentre si percorrono le strette viuzze del centro, è possibile seguire le diverse tappe utilizzando un computer tablet, e approfondire consultando testi, foto e audio che integrano il paesaggio urbano.

Ma l’aspetto forse più interessante del progetto BI-BO, oltre al suo potenziale turistico, è il fatto di dimostrare che esistono soluzioni alternative, semplici ed innovative al problema del lavoro, dell’integrazione e anche della mobilità.
Infatti, andando ad approfondire la genesi del BI-BO con i suoi ideatori, abbiamo scoperto che non si tratta di un progetto imprenditoriale, bensì di un’iniziativa di carattere sociale: attraverso l’ideazione dei giri turistici a pagamento nel centro di Bologna è infatti stato possibile intanto creare due nuovi posti di lavoro per due migranti, rifugiati dalla Guerra di Libia (che pedalano trasportando i turisti in giro per la città).

L’associazione primavera urbana che ha ideato e promosso questa iniziativa (insieme a qualificati sponsor pubblici e privati) è riuscita a dimostrarne la fattibilità, sottolineando che oltre all’utilizzo turistico, il BI-BO si presta perfettamente ai piccoli spostamenti tra i vicoli del centro storico, da un negozio all’altro, lasciandosi comodamente trasportare – anche per pochi metri – quando si sta trasportando un peso, si portano i tacchi alti, si è stanchi, fanno male le gambe, o solo per il piacere di lasciarsi trasportare con lentezza nel centro città.

Il risciò non sostituisce l’efficienza, la comodità e la velocità del taxi, ma integra l’offerta di mobilità urbana con una proposta a basso impatto ambientale, silenziosa e romantica…

L’auspicio è che il modello bolognese possa prendere piede in un territorio ampio e creare nuovi posti di lavoro per altri disoccupati, italiani e stranieri.

Per saperne di più abbiamo intervistato l’ideatore del progetto Lorenzo Alberghini e le curatrici dei due itinerari turistici Anna Caratini e Giulia Zucchini…

Un saluto da Enzo Chiarullo e buon ascolto!

primaveraurbana.org
bi-bo.it

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