1 agosto 2008
Compositore, strumentista, ricercatore: queste le anime della multiforme personalità artistica di Riccardo Tesi, che si può considerare uno degli autentici pionieri della musica etnica in Italia. Dagli esordi nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, alle odierne collaborazioni, la storia musicale di Tesi vive di una preziosa continuità fatta di passione e di curiosità onnivore, che dalla tradizione toscana e italiana, lo ha portato a confrontarsi con le culture musicali basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore. In perfetta simbiosi con la sua poetica della memoria, è il suo strumento: l’organetto diatonico, antenato della fisarmonica, al quale per primo in Italia, ha consacrato un intero disco, “Il ballo della lepre”, già nel 1981.
Molte, negli anni, le collaborazioni di prestigio, dal musicista malgascio Justin Valì alla cantante sarda Elena Ledda, dalla portoghese Amelia Muge all’esponente dell’etnojazz di Daniele Sepe, fino ad artisti rock come Francesco Magnelli, Ginevra di Marco (ex CSI e PGR), Piero Pelù e ai grandi della canzone d’autore italiana, come Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Tosca, Cisco.
PresenteRemoto è un disco tutto suo ma con numerosi ospiti e amici, concepito come summa del suo lavoro per festeggiare i trent’anni di carriera. Per questa particolare occasione, Tesi ha deciso di invitare musicisti con cui ha collaborato in passato o recentemente, e che per questo hanno avuto un forte impatto sulle sue scelte musicali. Per citarne alcuni: il pianista Stefano Bollani, la cantante sarda Elena Ledda, i cantanti Ginevra di Marco, Gianmaria Testa, il mandolinista nizzardo Patrick Vaillant, il sassofonista napoletano Daniele Sepe, il clarinettista jazz Gabriele Mirabassi, il sardo Gavino Murgia, Balentes, Cocco Cantini, e i musicisti di Banditaliana. Il repertorio propone nuove composizioni accanto a due inediti omaggi a due grandi cantautori con cui Tesi ha lavorato in passato traendone significative esperienze, come Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati. Il disco è uscito con l’etichetta Il Manifesto.
A Riccardo Tesi chiediamo subito di illustrarci la “filosofia”, se così possiamo dire, di PresenteRemoto, il suo ultimo album concepito per festeggiare i trent’anni di carriera.
Qual è lo spazio oggi, in Italia e in Europa, per la musica etnica, world, di ricerca, o come la vogliamo chiamare?
Lei ha spesso legami, musicali e non solo, con l’Emilia-Romagna. Si può dire che esiste una specificità, o esistono dei tratti riconoscibili, nella musica che è espressione di questo territorio? Lei si è occupato del liscio, ad esempio.
Ci può presentare lei i brani che sceglie di far ascoltare ai nostri amici sparsi per il mondo?