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14 Gennaio 2008 | Archivio / Una città una storia

N°91-UNA CITTA’ UNA STORIA

Cento di Ferrara, tra il Carnevale e il grande Guercino

Cari ascoltatori in questa puntata di una città una storia vi portiamo a Cento di Ferrara e per due motivi. Uno, è il vicino Carnevale, vi ricordiamo che il 31 gennaio è già giovedì grasso e come saprete, il carnevale di cento è uno dei più famosi d’Italia.

Il Carnevale ha qui origini antichissime, tanto da apparire in alcuni afreschi del Guercino, famoso pittore Centese del seicento di cui parleremo tra pochi istanti. Dal 1990 il Carnevale di Cento è diventato un evento folkloristico a livello internazionale, con il gemmellaggio al carnevale di Rio de Janeiro.

L’abbiamo appena svelato, un altro dei motivi che ci ha spinto a parlarvi di Cento è appunto il Guercino, uno dei più grandi pittori della tradizione secentesca italiana, nato nella cittadina ferrarese nel lontano 1591. All’artista è dedicata una mostra appena inaugurata, si intitola La Madonna del Presepe. Da Donatello a Guercino, allestita presso la locale Pinacoteca civica.

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino lavora tra Cento, Bologna, Ferrara. Nel settembre 1642 sposta la sua attività definitivamente a Bologna, rimpiazzando Guido Reni, morto da poche settimane, come caposcuola ed ereditando molti dei suoi committenti e alcuni dei suoi progetti incompiuti. Muore il 22 dicembre 1666, e viene sepolto nella chiesa di San Salvatore a Bologna.

E dopo aver parlato dei suoi fiori all’occhiello, vediamo un po’ Cento, la città la sua storia. Geograficamente situata tra le province di Ferrara, Bologna e Modena sul suo stemma campeggia il gambero che ricorda l’origine pescosa del territorio un tempo invaso dall’acqua e ricco appunto di gamberi. In origine Cento era unita a Pieve di Cento, da cui fu separata, prima politicamente nel 1376, con decreto del principe Cento-pievese Bernardo de Bonnevalle e poi fisicamente dalla rotta del Reno che nel XVI secolo spostò il suo letto tra i due centri.

 Nel 1502 Papa Alessandro VI cedette Cento in dote Cento a Lucrezia Borgia, in occasione delle nozze con il duca Alfonso d’Este. La città  tornò allo Stato Pontificio nel 1598. Nel 1754 Papa Benedetto XIV diede a Cento, con Bolla Papale, il rango di “Città” e durante la Repubblica Cisalpina  nel 1797 venne scelta quale capoluogo del Dipartimento dell’Alta Padusa. Con voto plebiscitario nel 1860 viene sancita l’annessione al Regno dei Savoia. Nel 1928 un decreto reale modifica definitivamente il confine con Pieve di Cento, con il passaggio di quest’ultima alla provincia di Bologna.

La struttura urbana risale al medioevo ed è caratterizzata dalla presenza dei tipici portici emiliani che fiancheggiano le strade principali con palazzi storici e chiese di pregio artistico, come il Palazzo del Governatore, la Casa Pannini e la Chiesa del Rosario. Altri monumenti storici sono: l’antica Rocca, sede d’iniziative estive e il Teatro Comunale “Giuseppe Borgatti.

Per gli appassionati d’arte, la città offre due musei di rilievo: la Pinacoteca Civica, di cui abbiamo parlato in apertura che ospita numerose opere del Guercino e la Galleria d’Arte Moderna “Aroldo Bonzagni, pittore centese che ha caratterizzato l’arte italiana del ‘900.

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