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17 Luglio 2007 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

N°69-SAPORI D’ITALIA

Casoni a tutta birra!

E’ arrivata alla ventitreesima edizione la festa della birra più grande d`Italia  che si tiene dall’11 al 22 luglio  a Luzzara, in località Casoni, in provincia di Reggio Emilia. Un formula molto semplice che prevede stands gastronomici di ogni tipo e per il dopocena si può usufruire di un piano-bar oppure ascoltare concerti, tutti rigorosamente gratuiti, che ogni sera presentano generi musicali diversi.
Il cartellone prevede la partecipazione di importanti artisti come Elio e le Storie Tese, i Velvet, gli Stadio, Irene Grandi, i Nomadi.
E in una rubrica di enogastronomia non si può parlare di birra.  Con la birra si possono fare ottime ricette come il risotto alla birra o anche il pollo, il pesce e anche dolci, come i biscottini alla birra o le pesche cotte nella birra.


Il più famoso è il lievito di birra, costituito da una colonia di funghi microscopici unicellulari, capaci di moltiplicarsi rapidamente, che una volta veniva prodotto dagli scarti di lavorazione della birra. Già nell’antichità si conoscevano le sue virtù:  lo si usava contro le malattie epidemiche e come depurativo. Ricette a base di “fondo di birra” per conservare la salute e vivere a lungo sono state trovate nel celebre papiro Ebers, risalente al 3500 a.C. La panificazione al lievito di birra invece ha fatto la sua apparizione solo verso la metà del secolo XIX.
Il lievito di birra secco è ricco di proteine di ottimo livello (50 per cento), di carboidrati (30 per cento), e di pochissimi grassi. E’ ricchissimo di vitamine del gruppo B, in particolare la B1 e la rara B12. Contiene sali minerali ed oligoelementi, tra cui potassio, calcio, fosforo, zinco, cromo, ferro selenio.
Il lievito più comunemente usato è Saccharomyces cerevisiae, sfruttato da migliaia di anni per la produzione di vino, pane e birra.
Questo lievito, in assenza di ossigeno, produce energia tramite la fermentazione degli zuccheri, processo che produce anidride carbonica e etanolo. Nella fermentazione delle bevande è utile la produzione dell’etanolo, mentre nella lievitazione del pane l’anidride carbonica gonfia la pasta e l’alcool (etanolo) evapora.


Dicevamo che un tempo il lievito di birra era fatto con gli scarti della birra, oggi è prodotto a partire dalla melassa, un sottoprodotto della produzione dello zucchero dalla barbabietola, è venduto in pani e conservato in ambiente fresco (può anche essere congelato), è attivo anche con farine deboli, consente tempi di lavorazione rapidi e la produzione di pane di piccola pezzatura, di pizza e focacce.
L’Artusi lo usa per realizzare prelibatezze come Krapfen, Brioches e altri dolci. Abbiamo scelto per voi una ricetta facile, i Gialletti:


 Signore mamme, trastullate i vostri bambini con questi gialletti; ma avvertite di non assaggiarli se non volete sentirli piangere pel caso molto probabile che a loro ne tocchi la minor parte.


Farina di granturco, grammi 300.
Detta di grano, grammi 100.
Zibibbo, grammi 100.
Zucchero, grammi 50.
Burro, grammi 30.
Lardo, grammi 30.
Lievito di birra, grammi 20.
Un pizzico di sale.


Con la metà della farina di grano e col lievito di birra, intrisi con acqua tiepida, formate un panino e ponetelo a lievitare. Frattanto impastate con acqua calda le due farine mescolate insieme con tutti gl’ingredienti suddetti, eccetto l’uva. Aggiungete al pastone il panino quando sarà lievitato, lavoratelo alquanto e per ultimo uniteci l’uva. Dividetelo in quindici o sedici parti formandone tanti panini in forma di spola, e con la costola di un coltello incidete sulla superficie d’ognuno un graticolato a mandorla. Poneteli a lievitare in luogo tiepido, poi cuoceteli al forno o al forno da campagna a moderato calore onde restino teneri.


Gustatevi questi gialletti e… alla prossima!!


a cura di Marina Leonardi

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