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12 Novembre 2007 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

N°83-SAPORI D’ITALIA

A scuola di sfoglia.


Cari ascoltatori eccoci ancora a questi microfoni a parlare di sfoglia. E del resto, una cosa che unisce la nostra regione, dal mare fino a Piacenza, oltre naturalmente alla via Emilia è proprio la pasta con la sfoglia. Riparliamo di sfoglia per presentare una bella novità, un corso di sfoglia proposto da Casa Artusi ( www.casartusi.it) e dalla Associazione delle Mariette.


Un corso per fare la sfoglia, per recuperare questa antica tradizione tutta femminile. Un tempo il saper fare la sfoglia faceva  parte della dote delle donne emiliano romagnole. Si racconta di futuri suoceri e suocere che prima di accettare la nuora in famiglia volevano vedere come sapesse fare e tirare la sfoglia. E così, per non perdere questo importante sapere  Casa Artusi propone un corso gratuito rivolto in particolare a ragazze, ragazzi e giovani coppie che vogliono imparare le tradizioni della cucina emiliano romagnola


Insegnanti doc saranno le rappresentanti dell’Associazione delle Mariette, che riunisce, sotto il nome e la protezione della cuoca di Pellegrino Artusi, Marietta Sabatini, tante signore volenterose, custodi dell’antico sapere romagnolo della pasta fatta in casa, che si sono rese disponibili a tramandare la loro arte di “sfogline” ai posteri.
La 1° lezione, che ha avuto luogo l’ 8 novembre, ha analizzato la sfoglia e i vari tagli: tagliatelle, pappardelle, maltagliati. Durante la 2° lezione, venerdì 16 novembre, si farà un passo avanti, con la conoscenza delle sfoglie colorate: la pasta verde, la nera e la rossa. Infine, con la 3° lezione, venerdì 23 novembre, si chiuderà il cerchio con la pasta ripiena: cappelletti, tortelli, sfoia lorda, e le mille varietà di pasta ripiena che rendono famosa la Romagna in tutto il mondo.
“Siamo orgogliosi di iniziare l’attività corsistica di Casa Artusi cercando di trasferire i piccoli segreti della pasta fresca ai giovani, in particolare alle giovani coppie” commenta Verdiana Gordini, Presidente dell’Associazione delle Mariette. “L’Artusi pensava infatti che la buona cucina avesse un ruolo fondamentale nella serenità familiare”.


E non la pensava così solo Artusi. In tempi molto più recenti, nel dicembre del 2005, un nutrito gruppo di parlamentari emiliano romagnoli tra cui Dario Franceschini, Vittorio Sgarbi, Alfiero Grandi, Franco Grillino, Pier Luigi Castagnetti ha presentato una proposta di legge la numero 6241 dal titolo:  Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della “sfoglia emiliano-romagnola” e del mestiere di “sfoglina/o”


La proposta di legge recitava così: ONOREVOLI COLLEGHI ! — In principio, era la sfoglia l’ingrediente-base di molti piatti tipici della cucina tradizionale emiliana, che merita – secondo l’Artusi – una riverenza: “E’ un modo di cucinare un po’ grave, se vogliamo, perché il clima cosi richiede; ma succulento, di buon gusto e salubre”.
La sfoglia può dirsi elemento principe di quel patrimonio culturale che ha reso la Regione del Carducci simbolo nazionale e internazionale della pasta.
La sfoglia impastata manualmente è una specialità antichissima, densa di evocazioni culturali ed elementi simbolici e deriva da tradizioni alimentari poverissime. E’ il prodotto geniale di un’epoca caratterizzata da miseria, ingegno, capacità di offrire in tavola sempre qualcosa di gustoso e nutriente, in grado di fornire gioia al palato e sollievo dopo una dura giornata di lavoro. Farina e uova sono i pochi e poveri elementi con cui infatti è stata da sempre “impastata” la sfoglia.


In breve i parlamentari chiedevano che la sfoglia venisse tutelata e valorizzata, non solo come mero prodotto agroalimentare o gastronomico da commercializzare, ma come ingrediente base di numerosi piatti tradizionali: un prodotto da proteggere non solo con l’«indicazione geografica tipica» dei prodotti agricoli ed alimentari, ma anche con l’attivazione degli strumenti moderni della politica industriale, del turismo e del commercio.


Proponeva di istituire la figura professionale dello/a sfoglina/o al fine di dare certezza ad una antichissima professione sempre sottovalutata perché ritenuta di carattere domestico e quindi data per scontata come molte professioni ed abilità ritenute di prevalenza femminile e voleva favorire  e finanziare  scuole di formazione professionale per favorire una più larga diffusione della sfoglia fatta a mano.


Ben venga dunque il corso di Casa Artusi e anche quelli di tante altre realtà che conosciamo, in Romagna ma anche in Emilia a Modena a Bologna dove giovani generazioni, non solo autoctone, hanno da tempo preso dimestichezza con tagliere e mattarello!


A cura di Marina Leonardi.

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