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8 Ottobre 2008 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

I Prodotti Agroalimentari Tradizionali

Un viaggio nella tradizione alimentare della nostra regione

A cura di Marina Leonardi

8 ottobre 2008

Cari ascoltatori, in questa nuova puntata dedicata ai prodotti dell’Emilia Romagna vogliamo parlarvi dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) il cui requisito è di essere: « ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni »

Diverse puntate fa avevamo cercato di fare chiarezza tra i vari marchi che contraddistinguono le nostre produzioni di qualità come DOP e IGP  e per i vini DOC e DOCG e IGT. Oggi ci addentriamo in un territorio vasto che vede fianco a fianco prodotti lattiero-caseari, prodotti a base di carne, prodotti ortofrutticoli e cereali, prodotti da forno e dolciari, bevande alcoliche, distillati, tutti tradizionali della nostra Regione.

Dal Nocino all’Anicione, dallo stracotto alla piacentina allo zuccotto di Bismantova,  dai cappellacci di zucca al borlengo, dalla pinza bolognese alla spongata di Busseto,  dai calzagatt modenesi alle lumache alla bobbiese,  dalle acquadelle marinate all’antica varietà di fichi piacentini,  dall’albicocca Val Santerno all’aglio di Voghiera al cardo gigante di romagna ai sughi d’uva reggiani e modenesi.

“I Prodotti Agroalimentari Tradizionali rappresentano un biglietto da visita dell’agricoltura italiana di qualità” – sostiene il Ministero delle Politiche Agricole, che dal 2000 con un decreto li regola e li tutela – I prodotti tradizionali agro-alimentari, insieme ai prodotti DOP e IGP, ai vini DOC e DOCG ei vini IGT e ai prodotti meritevoli di riconoscimento comunitario per la cui realizzazione si usano materie prime di particolare pregio, rientrano tra i prodotti tipici e sono oggetto di particolare attenzione da parte dei governi locali, regionali, nazionali e dell’Unione Europa”.  L’Italia vanta oltre 4000 prodotti tradizionali, 218 di questi si producono in Emilia Romagna.

Come dicevamo nel lungo elenco di prodotti tutelati ci sono alimenti di tanti tipi, molte sono produzioni di nicchia, magari limitate a una sola zona di una certa provincia. Se la ciliegia di Vignola la conoscono tutti molti non sanno che il Raperonzolo è un vegetale tipico della provincia di Forlì Cesena oltre alla più conosciuta favola per bambini. Facile pensare che i tortellini di Bologna siano tutelati per la loro specialità ma si fa più fatica a pensare che ci sia una legge che tutela la trippa di manzo alla piacentina, le tagliatelle con ricotta e noci (Pc), i tortelli di erbetta (Pr), la Tirotta con la cipolla (Fe), gli Strozzapreti (Fc),  la crescentina modenese,  la Pattona (Pr) o il pane di zucca piacentino.

Addentrarsi tra il lungo elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali è un viaggio avvincente e meraviglioso per uno stesso emiliano romagnolo, visto che la regione è grande e dal Po all’Appennino, da Piacenza al mare i chilometri sono tanti, il territorio varia e le tradizioni si sommano. A Finale Emilia, comune di confine della provincia modenese si cucina ancora la Torta degli ebrei o Tibuia. Si cucina solo lì, da secoli.  Se i tortellini nelle varie declinazioni provinciali cappelletti, anolini sono diffusi un po’ ovunque, certe preparazioni tradizionali appartengono solo a una territorio, sono nate e cresciute lì tramandate di madre in figlia, sono un patrimonio fondamentale della nostra cultura e della nostra storia.

Potete trovare l’elenco dei prodotti emiliano romagnoli sul sito del Ministero delle politiche agricole:

www.politicheagricole.it

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