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9 Aprile 2014 | La ricetta

Dolce e brusco (dulz e brühsc)

Tra le ricette tradizionali della provincia di Piacenza l’insolita preparazione del pollo in agrodolce

A cura di Marina Leonardi

Cari ascoltatori, eccovi ancora insieme a Marina Leonardi per una nuova puntata dedicata ai prodotti tipici della nostra regione. Ancora una volta mettiamo mano all’elenco dei prodotti  agroalimentari tradizionali dell’Emilia Romagna, che vede ben 307 tra prodotti e preparazioni tipiche. Uno di questi è appunto il Dolce e brusco, dulz e brühsc, una ricetta tipica della Val Luretta, nel piacentino. 

Adagiata tra la val Tidone e la val Trebbia, abbracciata dai colli piacentini costellati di vigneti, castelli e borghi antichi, la Val Luretta è una terra generosa che l’uomo ha saputo farsi amica e che produce frutti speciali, come i tartufi, gli olivi e le diverse antiche varietà di verdura e di frutta, tra cui 13 tipi di pere e dieci tipi di ciliegie.

In questa piccola valle che conta ben sette castelli, troviamo la nostra ricetta del pollo in agrodolce, una preparazione che nasce dalla felice unione della cucina contadina con i ricchi banchetti degli ambienti nobiliari ed ecclesiastici. Zucchero, aceto, uva passa, carne di pollo, acqua, strutto, olio, cipolla, pane grattugiato sono gli ingredienti.

Vediamo la preparazione: si fa lessare mezzo pollo, a un terzo della cottura, si taglia a pezzetti e si pone con un intingolo preparato con strutto, olio e una cipolla tritata. Si fa rosolare il tutto rimescolando e aggiungendo un grosso bicchiere riempito per tre quarti di acqua e una di aceto, alcuni cucchiai di zucchero e l’uvetta rinvenuta in acqua. Si lascia bollire lentamente e prima di togliere dal fuoco si aggiunge pan grattato badando che il liquido non venga completamente assorbito.

Il Dolce e brusco, dulz e brühsc si inserisce in un contesto di ottima cucina tradizionale, che vede come protagonisti i salumi, che si accompagnano al tipico gnocco fritto  e i primi piatti di pasta ripiena, tra cui i tortelli con la ‘coda’, i rinomati pisarei e fasö e gli anolini di stracotto in brodo. E ancora i secondi di carne o a base di formaggi locali, come la pulêinta cônsa – la polenta condita con polpa di manzo tritata e pecorino dell’Appennino Piacentino  e per finire, i dolci caserecci.

E vi lasciamo con questa antica ricetta in agrodolce, un saluto e buon appetito da Marina Leonardi

 

 

 

 

 

 

 

 

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