Salta al contenuto principale
21 Agosto 2006 | Archivio / Una città una storia

N°21-UNA CITTA’ UNA STORIA

Stoccolma.

L’estate è arrivata e Stoccolma mostra il suo lato migliore. Certo, è bella, bellissima anche nella morbida luce invernale, nei giorni corti quando la notte cala già nel pomeriggio, quando i tramonti si tingono di viola, rosa, arancione e le nuvole sembrano dipinte. Ma con la bella stagione, la magica natura dell’arcipelago invita alle escursioni, alle gite in battello, alla vita all’aperto nei numerosi parchi e tra i vicoli, le piazzette e i caffè della Gamla Stan, la città vecchia. Una eccitante vita notturna penetra nelle chiare notti estive. Stoccolma è oggi una delle più attraenti città europee, costruita su isole, ognuna delle quali corrisponde a un quartiere dalle caratteristiche proprie. E tutto questo passare da un’isola all’altra, attraversando ponti, prendendo battelli, rende fascinosa questa città d’acqua, dall’antica vocazione marittima. Il mare finisce per confondersi con i laghi interni, i canali tagliano e disegnano piccoli isolotti, grandi isole, quartieri naturali.

Nell’area metropolitana di Stoccolma vivono quasi due milioni di abitanti, più del 15% dei quali sono immigrati. Basta passeggiare lungo le pittoresche vie cittadine per sentire qualsiasi lingua, dal polacco al giapponese, dal serbo-croato all’italiano.


E’ per questo che ci facciamo raccontare la città da Adelmo Tosi, bolognese nato a San Matteo della Decima, approdato a Stoccolma 46 anni fa. Pensionato, è consultore della Regione Emilia-Romagna per la Svezia. In Italia non torna per un unico motivo: la famiglia, i figli che ormai sono svedesi a pieno titolo, e lì hanno il lavoro e gli affetti. Come sentiremo, l’idea che Tosi si è fatto della Svezia in tanti anni di emigrazione è ricca di luci e di ombre.


Intervista ad Adelmo Tosi.


Fantastici sono i colori quando il sole illumina i palazzi. La sera, Stoccolma si accende di lampioni bassi, ferro lavorato e luce opaca. Porta con sé sapore di salmone alla brace, di aglio e carni arrosto, di birra, di patate. La temperatura scende d’inverno, i rumori si attenuano, la neve assorbe le voci e le risate per un boccale di doppio malto a stomaco vuoto, il crepitio delle ruote chiodate risalta nel silenzio senza eco. Le numerose zone pedonali permettono di passeggiare in tranquillità quasi ovunque. E’ bello il lungomare di fronte al Nordiska Museet sul viale Strandvagen, da una parte costeggiato dal mare con le antiche barche di legno e dall’altra da bellissime case dagli interni design.
Difficile dire se sia l’estate o l’inverno la stagione migliore per Stoccolma. I passi scoppiettanti sulla neve fresca, continua, incessante, posata sugli alberi nudi, filari infiniti… anche questo non si dimentica. Le case coi tetti appuntiti non si lasciano soffocare, restano pulite e riscaldano il bianco intorno coi loro colori caldi. I ponti, filanti e snelli, curvi e veloci, collegano la zona centrale alla città vecchia, e quest’ultima al quartiere giovanile; e poi basta prendere un battello, incuranti del vento di prua, per ammirare dal mare la sequenza di facciate color pastello dei palazzi di Gamla Stan, il dedalo di stradine coi portoncini in legno e il susseguirsi di vetrine colorate, i saliscendi, le piccole locande. Lì, San Giorgio uccide il drago due volte: al caldo della cattedrale gotica e al freddo dei banchi di neve di una grande piazza. Ma è ancora estate, fra questi specchi d’acqua e le architetture lucenti. La breve estate nordica tra i parchi di Djurgården; la breve estate dalle giornate lunghissime, il cui eco si perde nei localini con musica jazz dal vivo, dove sprofondare in una fetta gigante di torta di mele affogata nella crema.

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi