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17 Dicembre 2007 | Archivio / Una città una storia

N°88-UNA CITTA’ UNA STORIA

Montreal, città aperta.

C’è un quartiere a Montréal che si chiama “Piccola Italia” e, nonostante il clima e la distanza, restituisce agli italiani di laggiù – anzi di lassù, siamo in Canada – e ai loro discendenti, l’aria perduta del Vecchio Mondo. La Petite Italie è il quartiere dove si sono installati gli italiani, che da lì si sono poi allargati in Saint-Léonard. La zona non è certamente un ghetto, anzi dimostra, con i suoi bei negozi, la calda accoglienza dei montrealesi. La più grande città francofona del Nord America, terra di immigrazione naturale, è talmente multiculturale che – afferma un nostro connazionale, Lionel Taravella, di origine piacentina – “ognuna delle popolazioni che la compongono ha il proprio quartiere e le proprie abitudini, pur condividendo il medesimo spazio”. Risalendo verso nord la rue Saint-Laurent – asse centrale della città e frontiera immaginaria tra i mondi anglofono e francofono – ci si infila in una zona che ha “i sapori e i colori della penisola italiana”. Ecco la boutique Milano, tempio della gastronomia italiana, dove sono di casa i salumi nostrani e il parmigiano reggiano; ecco il Bar Sportivo, sosta obbligata per un caffè espresso che “ha la stessa bontà di quello servito in Piazza Cavalli a Piacenza”, giura Lionel.


Gli italiani sono venuti qui per la facilità della lingua francese, ma con l’obiettivo di spostarsi a sud, Toronto, New York o Boston. Alla fine, molti sono rimasti a Montréal. Malgrado gli inverni rudi, si sono trovati bene. E oggi – dice Lionel – l’Italia “è presente nei piatti dei grandi cuochi, nella sfilata di prestigiose automobili durante il Grand Prix de Montréal e in ciascuno degli espressi serviti nei caffè ai quattro angoli della città; come pure nel design e nel gusto di vestire degli impiegati che si muovono nei grattacieli del centro”.


Il bello di questa città aperta e accogliente è lo spazio architettonico, che stabilisce un armonico contatto tra gusto nordamericano e fascino europeo. Un contatto che è anche un contrasto, in qualche modo attutito dai bellissimi paesaggi che circondano la città, quasi accarezzandola, perché si trovano a breve distanza dai raffinati ristoranti e dalle boutique del quartiere Mont-Royal.


Ma è soprattutto Le Vieux-Montréal a profumare di storia tra le sue vie lastricate e le carrozze che portano a spasso i turisti, mentre le Vieux-Port è il luogo giusto per darsi appuntamento nella bella stagione, per passeggiate a piedi, in bicicletta o per gite in barca, ma anche d’inverno, dove si viene a pattinare scordandosi i problemi.


Le Plateau Mont-Royal è invece il cuore bohémien della città. Attorno a questo quartiere gravitano studenti, artisti, designer, intellettuali e comunque giovani disinvolti e creativi che trovano occasione per dare sfogo al proprio estro senza formalizzarsi troppo. Hochelaga-Maisonneuve è un altro quartiere da visitare, per gli spazi verdi, gli impianti sportivi e la marcata aria nordamericana. Infine Le Village è il posto giusto per vivere il fiume San Lorenzo, chiacchierare tra amici e lasciarsi andare in piena libertà.


Anche dal punto di vista culturale la città è ricca. Tra i grattacieli e gli spazi verdi, il Festival Internazionale di Jazz continua a richiamare schiere di appassionati, diventando nel corso degli anni il punto di riferimento principale in Nord America per il pianeta jazz. Oggi offre una scelta tra oltre 500 concerti – 350 dei quali all’aperto e a ingresso libero – e annovera in cartellone i migliori ambasciatori canadesi e stranieri del jazz e dei generi musicali confratelli. Circa 2000 artisti e più di un milione e mezzo di spettatori si danno appuntamento al festival ogni anno.


Dimenticavamo un dato importante: il circuito automobilistico di Montreal è intitolato alla memoria del pilota della Ferrari Gilles Villeneuve. Il circuito sorge sulla splendida isola di Nôtre Dame, posta lungo l’azzurro e freddo fiume San Lorenzo. La pista, che fa parte dell’impianto autostradale che collega Montreal con il resto del Canada, è immersa in un suggestivo complesso naturalistico, ricco di scoiattoli, marmotte e altri animali tipici delle zone fredde.

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