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17 Ottobre 2012 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

Tra Frutti dimenticati e tartufi

Ottobre in festa, da Casola Valsenio all’Appennino bolognese

A cura di Marina Leonardi

17 ottobre 2012

Cari ascoltatori torniamo come ormai di consueto in questa stagione, nel ravennate, a Casola Valsenio, il famoso “Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati“, per una grande festa dedicata proprio a queste erbe e a questi frutti che si tiene il 20 e il 21 ottobre.

Piante spontanee o coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l’inverno. Salvati dall’estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha conosciuti e di chi li vede per la prima volta, ecco tanti bei frutti profumati, dai colori caldi e dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e i marroni, simbolo dell’autunno.

La ripresa d’interesse verso i frutti di un tempo è rivolta anche al recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Per questo nel corso della festa si svolge un concorso di marmellate e uno di liquori mentre i ristoranti della zona propongono per tutto l’autunno la “Cucina ai frutti dimenticati” piatti che utilizzano i prodotti tradizionali del territorio sia secondo la consuetudine sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte potere evocativo.

Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo: la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con protagoniste le pere volpine, le castagne, l’alkermes, il vino e il formaggio. Un gruppo di frutti dimenticati serve per preparare un antico piatto tipico, il “migliaccio”, che richiede mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane, raffermo grattugiato, canditi, riso e, secondo l’antica ricetta, sangue di maiale.

A Casola Valsenio, i frutti dimenticati si sposano perfettamente con le piante aromatiche del locale Giardino Officinale, e danno vita a piatti straordinari come le insalate di sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce, o di finocchio selvatico con tarassaco, cerfoglio e salsa di melograno, ottime se condite con l’olio extravergine Brisighello. Nei menù compaiono i risotti di pere volpine, l’arrosto di arista con castagne e lamponi o il rotolo di vitello al melograno, la crostata di marmellata di sorbe, le prugnole ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole.

Ci spostiamo nel vicino Appennino Bolognese per un’altra festa Tartufesta 2012 e un altro prodotto tradizionale, il tartufo bianco pregiato. Tartufesta è la grande manifestazione dell’autunno che si tiene in diversi paesi ma  un unico protagonista, il ”Tartufo bianco pregiato dei Colli bolognesi” e questo in  oltre un mese di sagre e feste con mercatini e menù prelibati.

Dove e quando:
San Benedetto Val di Sambro, 20-21 ottobre
Pianoro, 20-21 ottobre
Monzuno, fino al  21 ottobre 
Castel di Casio, 27-28 ottobre
Loiano e Vado  28 ottobre
Sasso Marconi, 27-28 ottobre, 1-3-4 novembre
Monghidoro, 1 novembre
Camugnano, 4 novembre
Savigno, 4-11-18 novembre

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