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14 Aprile 2015 | Cinema

Amore tra le rovine

Il film muto di Massimo Alì Mohammad ci porta nella Ferrara di inizio secolo

A cura di Marina Leonardi

Cari ascoltatori eccovi insieme a Marina Leonardi per una nuova trasmissione dedicata al cinema.

Oggi andiamo a Ferrara, dove è stato ideato e ha visto la luce il film Love among the ruins – Amore tra le rovine (Italia/USA 2014). Girato a Ferrara, il film è diretto da Massimo Alì Mohammad, un regista napoletano che da diversi anni vive nella città estense ed è un omaggio al cinema muto. Amore tra le rovine il 23 aprile aprirà il festival cinematografico di Denver e concorrerà in quelli di Seattle e al Valdarno Cinema Fedic. Dell’opera il regista Michel Hazanavicius, premio Oscar per The Artist, ha detto: «Penso che sia un film meravigliosamente artigianale, divertente e molto dolce allo stesso tempo. È un bel film. Complimenti».

Già la trama del film è molto suggestiva, racconta l’immaginaria miracolosa scoperta di un film muto italiano, da lungo tempo creduto perso, e del suo restauro. Siamo nel 2012 quando un forte terremoto colpisce il Nord d’Italia, tra cui la città di Ferrara, causando notevoli danni a costruzioni storiche e siti d’importanza culturale. Da una crepa nel muro del Palazzo Comunale appare un tesoro nascosto: sono i contenitori di un vecchio film. Potrà mai essere il mitico film perduto prodotto dai leggendari Fratelli Lumini agli inizi del 1920?

Amore tra le rovine è presentato dal regista attraverso interviste ad alcuni tra i più grandi studiosi del cinema, archivisti, critici cinematografici e professori. Sarà possibile riparare la pellicola devastata dal tempo così da mostrare al pubblico moderno la commuovente storia dei due amanti coinvolti negli eventi della prima guerra mondiale?  Gli esperti fanno ipotesi e congetture e (tra gli espereti che si sono prestati al gioco di Mohammad ci sono Paolo Mereghetti e Tatti Sanguineti) alla fine, il vecchio film viene restaurato arricchito di una nuova partitura musicale. I talenti di attori ormai scomparsi (o forse no) e la bellezza di Ferrara degli anni ’20 (così attuale!) ci vengono ancora una volta presentati in una storia rilevante per gli spettatori di oggi come lo è stata quasi un secolo fa. Lo ripetiamo il film è proprio girato come un film dell’epoca, in bianco e nero, rigorosamente muto.

Abbiamo con noi al telefono il regista Massimo Alì Mohammad, prima di lasciargli la parola vediamo alcuni dati biografici, nato a Napoli nel 1983, da madre italiana e padre pakistano, inizia a girare cortometraggi nel 2003 e, nel 2008, vince la menzione speciale al Festival di Torino con il cortometraggio La Nonna. Nel 2010 si trasferisce a Ferrara per completare i propri studi e inizia a collaborare con l’Ass.ne di promozione sociale Feedback di Ferrara, iniziando a realizzare documentari e video.

Il primo è Mignon, su un cinema a luci rosse sito in una chiesa sconsacrata di Ferrara, poi L’occulto della terra, sull’antica tradizione della ricerca del tartufo,  Das ist Walter, sulla rinascita culturale della città di Sarajevo dopo il conflitto balcanico, nel 2014 il documentario Voci dalla val Montone. Dal 2013 collabora con la Meyerhar Productions di Seattle per realizzare il film Amore tra le rovine.

Intervista a Massimo Alì Mohammad

Amore tra le rovine è prodotto da Meyerhar in collaborazione con l’Associazione Feedback di Ferrara, di cui Massimo Alì Mohammad fa parte. I cinque protagonisti del film sono: Stefano Muroni, Mary Di Tommaso, Edoardo Siravo, Filippo Parma e Massimo Malucelli, oltre a circa venti comparse. Il progetto rientra nel programma nazionale per le commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione per gli anniversari d’interesse nazionale ed ha ottenuto la concessione del logo ufficiale.

Info: www.loveamongtheruinsmovie.com
Pagina Facebook di Love among the Ruins

E con questo film che attendo con grande impazienza di vedere vi do appuntamento alla prossima trasmissione un saluto da Marina Leonardi.

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