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25 Marzo 2017 | Cinema

Porto il velo, adoro i Queen

Le italiane musulmane raccontate da Luisa Porrino

A cura di Anna Sbarrai

Sono italiane, musulmane, ponte fra culture e generazioni, ma il loro punto di vista non è molto presente nel dibattito pubblico sui rapporti tra l’Italia e il mondo islamico.
Cari ascoltatori, questa settimana affrontiamo un tema di grande attualità, ma lo faremo  dal punto di vista delle donne, parlando di un film che sta facendo il tour nei cinema dell’Emilia-Romagna, sollevando inevitabili riflessioni e dibattiti. Mi riferisco a Porto il velo, adoro i Queen, primo lungometraggio di Luisa Porrino, ispirato all’omonimo libro di Sumaya Abdel Qader, che del film è anche una delle protagoniste.

Sumaya, Takoua e Batul non potrebbero essere più diverse, ma ciò che le accomuna è l’intelligenza, l’intraprendenza e l’ironia. Ci lasciano entrare con generosità nelle loro vite, nel ritmo del quotidiano che scandisce emozioni e pensieri, consentendoci di conoscere meglio la cultura del prima, la cultura delle origini che per loro è arricchimento ma a, volte, anche un ostacolo nel percorso di accettazione in una terra che indiscutibilmente amano e che considerano fieramente casa.

L’incontro con Luisa, quarta presenza forte dietro la cinepresa, ha chiarito il percorso del film ed esplorato nuove strade per comprendere meglio un mondo a noi oramai molto vicino ma che, spesso, ci sembra anche davvero lontano.  

Intervista a Luisa Porrino

“Porto il velo, adoro i Queen”, arrivato in Emilia-Romagna anche grazie all’interessamento del movimento Non una di meno, dopo le prime seguite programmazioni, si potrà vedere il 28 marzo al Cinema Cristallo di Reggio Emilia; il 30 marzo alla Multisala Corso di Piacenza, e il 2 maggio al Galliera di Bologna, dove è già stato ospitato anche nei giorni scorsi. Non si escludono però nuove programmazioni.

Buona visione, da Anna Sbarrai  

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