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5 Dicembre 2013 | Archivio / Attualità

La sanità dell’Emilia-Romagna tiene nonostante la crisi

A cura di Cinzia Leoni e Paolo Rambaldi

5 dicembre 2013

La sanità in Emilia-Romagna tiene nonostante la crisi che ha portato 260 milioni di euro di tagli: il 2013 si chiude con un bilancio in equilibrio e senza aver ridotto l’offerta di servizi. “Un risultato non scontato”, come ha sottolineato anche l’assessore  regionale alle politiche per la salute Carlo Lusenti nel corso di una conferenza stampa dei giorni scorsi,  per fare il punto su obiettivi, progetti e linee strategiche del Servizio sanitario regionale.

Abbiamo chiesto all’assessore Lusenti di segnalarci quali sono i dati principali.

Intervista all’Assessore Lusenti

I punti centrali su cui si concentrerà la Regione per un futuro di sviluppo, innovazione e crescita,  in un’ottica di confronto  con tutti i soggetti, e per  continuare a dare risposte ai bisogni dei cittadini, sono tre: una rete ospedaliera sempre più adeguata ai cambiamenti; un sistema di cure primarie organizzato ed efficiente; una forte rete logistica di supporto trasversale che affianchi e rafforzi il sistema dei servizi sanitari.

E parliamo dei dati. La spesa sanitaria pro-capite lorda, nel periodo dal 2001 al 2011 ha registrato un tasso medio di crescita del 3,1%, inferiore all’aumento della media nazionale che è stata del 3,3 (secondo il Rapporto Oasi 2012).

Nel 2012 la spesa farmaceutica complessiva regionale è calata del – 6,1% rispetto al 2011, con una diminuzione anche della spesa farmaceutica convenzionata pro-capite (quota 128,04 euro), inferiore alla media nazionale (153,5 euro).

L’impegno finanziario della Regione Emilia-Romagna a sostegno delle attività e dei servizi per la non autosufficienza per il 2013 non è stato ridotto di un euro rispetto al 2012 rimanendo di  430 milioni e 600 mila euro.Sono cresciute le persone assistite a domicilio in Emilia-Romagna: Sono state 103.728 le persone assistite nel2012, in aumento rispetto al 2011 (97.037) e quasi raddoppiate rispetto al 2001 (55.000). Nel 2012 erano 30.161 (29.433 nel 2011) i posti residenziali e semiresidenziali convenzionati della rete dei servizi sanitari e socio-sanitari per l’assistenza ad anziani, a persone con disabilità, a persone con disagio psichico e a persone con dipendenze patologiche.

La rete ospedaliera regionale attualmente dispone di 61 strutture, per un totale di 14.760 posti letto pubblici. I posti letto privati accreditati sono 4.578 (al 5 novembre 2013). Nel 2012 l’indice di attrazione nei confronti di persone che provengono da altre regioni è stato del 13,7% (il 14% nel 2011, il 13,8 nel 2010).

Al centro del percorso di ridefinizione dei servizi territoriali ci sono poi le Case della salute: strutture che erogano servizi sanitari delle cure primarie, socio sanitari e socio assistenziali con l’obiettivo di fornire ai cittadini un punto di riferimento diffuso in modo omogeneo in tutto il territorio regionale. Possono avere diversa complessità (e offrire diversi servizi) in relazione alla densità della popolazione a cui sono rivolte e alla loro collocazione geografica.

A novembre 2013 le Case della Salute attive sono 55, di cui 26 della tipologia “piccola”, 17 della tipologia “media”, 12 della tipologia “grande”. Oltre a quelle già operative, le Case della Salute programmate sono 69.

Infine sul tema innovazione organizzativa, sono da segnalare i 38 milioni di risparmi nel 2012 (rispetto ai prezzi medi precedentemente pagati) grazie agli acquisti fatti tramite le convenzioni di Intercent-Er ( il centro di spesa della Regione), il dimezzamento dei tempi di pagamento dei fornitori della sanità nel 2013 e la recente apertura del magazzino farmaceutico centralizzato dell’Area vasta Emilia Nord. Un sistema, controllato, condiviso e  verificato e che impiega 60 mila persone che lo fanno funzionare ad alti livelli.

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