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26 Gennaio 2013 | Archivio / Le vie dei sapori

Alla scoperta della Strada dei Colli di Forlì e Cesena

Lungo gli itinerari dei vini e dei sapori dell’Emilia Romagna

 

A cura di Marina Leonardi. Lettura di Mascia Foschi

26 gennaio 2013

Cari ascoltatori abbiamo ripreso a percorrere le Strade dei vini e dei sapori dell’Emilia-Romagna, la bella iniziativa nata nel 1999, a seguito di un progetto speciale degli Assessorati regionali all’Agricoltura e al Turismo e che, a oggi, luglio 2012, conta ben quindici Strade: 2 sul territorio piacentino, 3 in quello parmense, 2 nel reggiano, 2 nel modenese, 2 nel bolognese e poi una strada ciascuna per le rimanenti province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Questi itinerari unici che intrecciano arte, natura e gastronomia, costituiti nei principali territori vitivinicoli e ad alta valenza gastronomica della regione, sono perfettamente descritti e trattati nel sito www.strade.emilia-romagna.it.

In questa nuova ricognizione, siamo partiti dalla provincia più settentrionale della nostra regione, da Piacenza per poi scendere, mese dopo mese fino il mare Adriatico. Qualche mese fa siamo entrati nella provincia di Parma percorrendone la Strada del Culatello di Zibello, poi siamo saliti in collina ad incontrare la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma e ancora più su in Appennino a scoprire la Strada del Fungo Porcino di Borgotaro. Poi ci siamo spostati nella provincia di Reggio Emilia per parlarvi della Strada dei Vini e dei Sapori Colline di Scandiano e Canossa e della Strada dei vini e dei sapori delle Corti Reggiane. Siamo entrati nella provincia modenese, una provincia ricca di tradizioni enogastronomiche e abbiamo attraversato prima, la Strada “Città Castelli Ciliegi” e poi la Strada dei vini e dei sapori della pianura modenese. Siamo risaliti in territorio bolognese ad incontrare il territorio della Strada dei Vini e Sapori dell’Appennino Bolognese, ci siamo spinti verso est a incrociare le Strada dei vini e dei sapori dei colli d’Imola, scesi di nuovo a valle verso la Strada dei vini e dei sapori della provincia di Ferrara, risalite la collina per percorrere la Strada del Sangiovese e dei sapori delle Colline di Fidenza e ora restiamo “in quota” entrando nella Strada dei vini e dei sapori dei Colli di Forlì e Cesena.

Il viaggio alla scoperta del cuore della Romagna parte da Forlì, tranquilla cittadina legata alle tradizioni agricole. Dalla grande piazza Saffi, dopo una visita alla basilica di S. Mercuriale, con lo slanciato campanile e le pregevoli opere d’arte, merita vedere il Duomo, la rocca di Ravaldino, i palazzi, le numerose chiese e il palazzo dell’Ospedale Vecchio, con la ricca Pinacoteca.

S’imbocca poi, verso le colline della val Montone, la statale 67. Dopo Rovere, a lato della statale, dall’antica frontiera di Confine deviando a destra si può fare una digressione alla Rocca di monte Poggiolo, da cui si gode un bel panorama fino al mare. Si raggiunge poi Terra del Sole, la “città ideale” del Rinascimento costruita nel 1564 dai Medici. Splendidamente conservata con l’estesa cinta di mura, mostra, su piazza Garibaldi, tutti gli edifici rappresentativi dei poteri politico e religioso, dove spicca il poderoso palazzo Pretorio, sede del Museo dell’Uomo e dell’Ambiente .

Poco distante, Castrocaro Terme, rinomato centro termale e della buona tavola. Da vedere, le pregevoli chiese, il borgo medievale e ciò che resta dell’imponente Rocca. Da scoprire la cucina e il diffuso artigianato tipico. In zona, buona raccolta di tartufi e rinomate colture di ciliegio e pesche. Riguadagnata la statale, nella località di Pieve Salutare la Strada si biforca proponendo un allungamento sulla valle.

Mantenendo la statale si giunge a Dovadola, una delle patrie romagnole del tartufo bianco, col vecchio borgo fiorentino fra il letto del fiume e il castello con torre e rocca. Da non perdere, nei dintorni, una visita all’eremo di Montepaolo, che fu luogo di preghiera di S. Antonio da Padova. Da qui si cambia valle, puntando verso occidente, per raggiungere Modigliana, dove la Strada dei vini di Forlì e Cesena si collega con quella ravennate delle colline di Faenza. Alla confluenza di tre torrenti, dove il fiume Tramazzo cambia il nome in Marzeno, Modigliana è un vivace centro culturale adagiato tra le colline con i ruderi della Roccaccia a sovrastarlo. Da visitare, il Duomo, la turrita Tribuna e la Pinacoteca del palazzo Pretorio.

Ritornati indietro e ripreso il percorso principale, ci si dirige verso sud-est nella valle del Rabbi, alla scoperta di Predappio. Prima di raggiungere il paese noto per aver dato i natali al Duce, l’itinerario passa da Predappio Alta, l’antico borgo medievale che, nel Ventennio, lasciò il testimone di capoluogo alla frazione di Dovia, ricostruita dagli architetti fascisti secondo i canoni “razionalisti” cari al Duce. Qui, tra il rosso del Sangiovese ed il nero dei ricordi mussoliniani, da non perdere l’Enoteca “Cà de Sanzves”, la casa natale di Mussolini, la chiesa romanica di S. Agostino e quella di S. Cassiano in Pennino, nel cui cimitero è la tomba del Duce. Da Predappio la Strada propone un collegamento verso nord con possibilità di rientrare in breve a Forlì’93. Proseguendo, invece, si sale sul valico per la valle del Bidente e s’incontra Rocca delle Caminate, antica fortezza medievale che fu residenza estiva di Mussolini. Una sosta è d’obbligo per i bei panorami che si godono fra i vigneti e il mare.

La Strada scende poi a Meldola, antico mercato della seta, con i portici di via Roma, l’armoniosa piazza Orsini e il Palazzo comunale, la massiccia Rocca e il teatro Dragoni.

Molte le possibilità di escursioni sul territorio, come quelle in bici lungo il percorso tabellato dei Nove Colli o quelle naturalistiche nella Riserva del Bosco di Scardavilla. Anche da qui la Strada propone una variante a risalire la val Bidente lungo la statale 310, dove s’incontra prima Cusercoli, con il nucleo storico e il forte Castello e poi, poco oltre, il capoluogo di Civitella di Romagna, dall’interessante percorso storico nel vecchio borgo. Queste sono zone di funghi, tartufi e rinomate ciliegie, in vallate disseminate da vestigia di rocche e castelli.

Da Meldola il percorso dirige sulle colline a nord-est, toccando Fratta Terme, sede di un moderno stabilimento termale . Da qui è facilmente raggiungibile Forlimpopoli, di nuovo sulla via Emilia, patria di Pellegrino Artusi, autore de “La scienza in cucina”, pietra miliare della letteratura gastronomica italiana. Le ricette artusiane si gustano un po’ ovunque, principalmente con minestre di pasta sfoglia come cappelletti, strozzapreti, ravioli, oppure con i noti passatelli.

La cittadina mostra la bellissima Rocca, una delle meglio conservate della Romagna, che ospita l’interessante Museo civico archeologico . Non si può toccare questo tratto di Via Emilia e non notare il colle di Bertinoro*, detto il “balcone della Romagna” per la felice posizione panoramica. E’ qui che il percorso conduce, dirigendosi di nuovo verso le colline ammantate di vigneti, dove si producono i più celebri vini romagnoli, oggi intitolati al “Passatore”, il famoso bandito che scorrazzò in queste terre nell’Ottocento.

Bertinoro è conosciuta come la “patria dell’ospitalità” e la colonna delle Anella è lì sulla piazza a dimostrarlo. Attorno vi è ancora la struttura di cittadella medievale con cinta muraria, porte d’accesso e stradine acciottolate. Da qui la Strada indugia tra i vigneti circostanti per puntare poi verso sud. Dopo aver fatto tappa alla pieve di S. Donato in Polenta, cantata dal Carducci, piega verso est raggiungendo la statale 71 e la mantiene a lungo risalendo la valle del Savio fino a Mercato Saraceno, che già nel nome tradisce antiche origini di piazza mercantile. Sul territorio interessanti chiese, come l’antichissima pieve di Monte Sorbo, e una saporita gastronomia che trova nei salumi e nei dolci tipici le sue peculiarità. 

Il percorso ora si sposta nella vallata del Rubicone. Alla testata della valle, raggiungibile in direzione nord-est, Sogliano al Rubicone, patria del formaggio di fossa, che coinvolge tutto il paese con i suoi intensi profumi nelle operazioni autunnali di estrazione dalle grotte tufacee dove viene messo a maturare. Oltre alle chiese del capoluogo, merita una visita il borgo medievale di Montetiffi, noto per la produzione delle teglie in terracotta per cuocere la piadina romagnola.

Mantenendo la destra del Rubicone, da Sogliano la Strada si biforca e fa tappa al borgo di S. Giovanni in Galilea, straordinario balcone naturale sulla pianura, sede del Museo Renzi .

Da qui si raggiunge il capoluogo di Borghi, baluardo della linea Gotica nell’ultimo conflitto mondiale e oggi fonte di pregiati prodotti gastronomici come olio d’oliva, bustrengo e raperonzolo. La Strada scende poi nella bassa valle e raggiunge Savignano sul Rubicone, cittadina dai forti sapori storici e culturali, a cominciare dalle memorie e dall’attraversamento del Rubicone da parte di Giulio Cesare, per finire all’Accademia dei Filopatridi, tutt’ora esistente, una delle più prestigiose della regione. Da vedere, nei dintorni, la pieve romanica di S. Giovanni in Compito.

 L’altra biforcazione della Strada porta da Sogliano verso nord, nelle colline olivicole cesenati.

Sulla sinistra del Rubicone si raggiunge Roncofreddo, territorio che conserva ancora oggi numerose rocche e fortilizi dell’epoca malatestiana. Centro agricolo per eccellenza, Roncofreddo propone, oltre ai vini e all’ottimo olio extravergine d’oliva, numerosi prodotti ortofrutticoli, fra cui le celebri ciliegie. La Strada tocca poi la vicina Longiano. Borgo medievale dominato dall’imponente mole del Castello con doppia cortina di mura, si caratterizza per ottimi vini ed una intensa attività in campo culturale, artistico e teatrale, con la Fondazione Balestra a fare da riferimento espositivo e organizzativo.

Breve il passo da Longiano a Montiano, altro centro medievale a balcone sulla pianura, che presenta vestigia della Rocca e interessanti chiese. Da qui il percorso punta di nuovo a sud e poi ancora a nord, raggiunge il bel castello di Sorrivoli e, attraversando verdeggianti zone vinicole, dirige con decisione verso Cesena, punto d’arrivo della Strada. Anche qui le memorie malatestiane sono numerose, dalle mura alla possente Rocca. Da visitare, la Biblioteca Malatestiana, il gioiello della città, la Fontana del Masini su piazza del Popolo, la ricca Cattedrale e i numerosi musei cittadini. Poi, dulcis in fundo, la tavola, dove apprezzare un’ultima volta i sapori e l’ospitalità della Romagna.

Info:
www.stradavinisaporifc.it
www.strade.emilia-romagna.it

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