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8 Febbraio 2016 | Cinema

Ettore Scola

Un ciak di Alta Qualità

A cura di Valeria Cicala

Cari ascoltatori, il 19 febbraio sarà un mese dalla scomparsa di Ettore Scola e desideravamo aggiungere anche la nostra voce a quella di tutti coloro che hanno espresso il più commosso e vivo rammarico per la scomparsa di questo Maestro del cinema italiano. Scola con la sua lunga e qualificata attività di regista e di uomo profondamente attento alla realtà del suo paese non ha firmato solo la regia di indimenticabili film, donando premi e prestigio internazionale alla cultura italiana; ma ha testimoniato passione politica e civile. Con sensibilità stemperata nell’ironia e nel disincanto, rispetto agli eventi e ai comportamenti che caratterizzano la storia e la cronaca dell’ultimo cinquantennio, ne ha scritto un racconto corale in cui anche i più giovani ritrovano spunti per il loro percorso.

Possiamo anche noi ricordare la sua attività di sceneggiatore (“I mostri” e “Il sorpasso”, entrambi di Dino Risi, “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli) e poi di regista citando tra i molti diretti (“C’eravamo tanto amati”, “La terrazza” “Brutti sporchi e cattivi”, “Una giornata particolare”, “Ballando ballando”, “La famiglia”). Ma è tutto già ben noto, e sulla sua vasta e prestigiosa filmografia si è focalizzata l’attenzione di tutti i media.

Noi desideriamo ricordare il rapporto profondo che il Maestro ha avuto con l’Emilia-Romagna, non solo nel nome del suo amico Federico Fellini, si pensi a “Che strano chiamarsi Federico”, il suo ultimo film, un omaggio all’amico riminese, ma anche ad un modo di fare cinema, di raccontare. Fu anche presidente Fondazione Fellini tra il 2001 e il 2003.

Come pure di non inferiore importanza nella sua esperienza in regione è stata la presidenza onoraria del progetto http://cinemovel.tv/.

Oggi, però vorremmo portare l’attenzione sull’impegno che Ettore Scola dedicò nel primo decennio del nuovo secolo al premio “Alta Qualità” di cui fu promotore Granarolo S.p.A. Un riconoscimento rivolto a donne e uomini di tutto il mondo che, lavorano, vivono e agiscono nel loro campo di attività per una qualità più alta.

Scola è stato il Segretario Generale del Premio dal 2005 al 2008, con la responsabilità di esaminare le candidature pervenute dalla Giuria, di verificarne la validità e la pertinenza ai fini dell’ammissione al Premio. Le candidature venivano poi sottoposte al Collegio Speciale (composto dai vincitori delle precedenti edizioni), che si esprimeva indicando delle preferenze, in base alle quali il Segretario Generale giungeva a comporre la short list (15 candidature) che veniva presentata ai Commissari, incaricati di designare i tre finalisti.

Come ricorda chi ha collaborato strettamente con lui per quell’incarico che aveva assunto con grande passione e scrupolo, era una gratificazione ascoltarlo nelle riunioni della Commissione ” quando il Maestro raccontava quel materiale umano, quelle esistenze minute e straordinarie”.

Un’attenzione alle persone, a cogliere il valore del loro impegno nelle pieghe più profonde. Quei dossier che stilava ne rivelavano, come stringatissime sceneggiature, lotte, ideali, coraggio e creatività; senza retorica, con profondo rispetto. Un ricordo sempre carico di nostalgia per coloro che ebbero la fortuna di condividere con lui quell’esperienza di cui resta un bel libro, purtroppo fuori commercio, “Fatti non foste… Vite di alta qualità” di Mimma Nocelli realizzato nell’ambito del Premio Alta Qualità nel 2008.

Anche in quell’occasione Ettore Scola ci regalò un ciak di Qualità.

Rivediamo ancora i suoi film!

Un saluto da Valeria Cicala

Mimma Nocelli – Fatti non foste…

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