22 ottobre 2010
In occasione della prima bolognese di Figli delle Stelle abbiamo incontrato il regista Lucio Pellegrini e due dei protagonisti di questo curioso film nostrano. Fabio Volo e Paolo Sassanelli interpretano due dei componenti di una sgangherata banda di personaggi “precari dentro e fuori” che cercano di reagire alla frustrazione con un gesto di protesta estremo. L’azione dimostrativa (ovvero il rapimento di un Ministro) non va come dovrebbe e la banda si trova in una situazione ingestibile…
Mettiamo che ci sia un Paese la cui classe politica è lontana anni luce dai problemi del popolo e dei loro stessi elettori – scrive Lucio Pellegrini nelle sue note di regia -. Mettiamo che questo popolo sia piuttosto incline ad accettare passivamente tutto ciò che questa classe politica propone. Ma mettiamo anche che ci sia qualcuno che non ci sta. Mettiamo che queste persone che non ci stanno, siano molto diverse tra loro, per estrazione e idee politiche, e che abbiano come comune denominatore due cose: un alto tasso di frustrazione e una precisa vocazione alla sconfitta. Mettiamo che al momento di passare all’azione, per una sfortunata circostanza, questo gruppo di persone rapisca il politico sbagliato e che, sfortuna delle sfortune, questo politico sia pure una brava persona, uno dei pochi che, attraverso il suo lavoro, crede di poter fare qualcosa di buono.
Da questi pensieri più o meno fantasiosi è nato Figli delle stelle. E dalla scelta di raccontare la realtà di personaggi non più giovani ma non ancora realmente adulti, che vivono affondati nel precariato, un precariato che è soprattutto una condizione esistenziale. Il desiderio di agire, di lasciare il segno, è la molla che li accomuna. La loro maledizione è di essere dei bravi ragazzi e degli incapaci, degli antieroi che non riescono a sopportare le difficoltà e lo stress di un’impresa senza senso, di un’avventura che assomiglia ad una corsa pazza in un vicolo cieco…
Nel cast ci sono anche: Pierfrancesco Favino (Pepe); Giuseppe Battiston (Bauer); Claudia Pandolfi (Marilù); Giorgio Tirabassi (On. Stella); Antonello Piroso (che interpreta se stesso) e Fabrizio Rondolino (nei panni del Ministro del Lavoro)
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