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12 Dicembre 2015 | Cinema

La felicità è un sistema complesso

Conversando con Gianni Zanasi

A cura di Anna Sbarrai

Lo abbiamo lasciato otto anni fa con le complicate relazioni familiari di “Non pensarci”, film ambientato nel riminese e divenuto quasi un cult della nostra cinematografia e, in seguito, una serie televisiva altrettanto fortunata; ora il regista vignolese Gianni Zanasi è tornato in sala con il lungometraggio “La felicità è un sistema complesso”, commedia agrodolce presentata con successo al recente Torino Film Festival.

In questo ultimo lavoro, Zanasi ripropone il vincente sodalizio tra un travolgente Valerio Mastandrea e la spalla – in via del tutto eccezionale – Giuseppe Battiston, salutando il ritorno sugli schermi dell’intensa Hadas Yaron, attrice israeliana già Coppa Volpi a Venezia nel 2012 per l’interpretazione in Fill the void – La sposa promessa e premiata, sempre a Torino lo scorso anno per Felix er Meira di Maxime Giroux.

La felicità è un sistema complesso ha come protagonista Enrico Giusti – Valerio Mastandrea, appunto – avvocato di un grande studio di cacciatori di teste cappeggiato da Battiston e padre. Fa fa un lavoro unico e particolare: avvicinare e creare una relazione personale con dirigenti incompetenti che rischiano di far fallire le società che gestiscono, convincendoli, senza che se ne accorgano, a vendere tutto prima che il crac sia irreparabile. Sentiamo

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Enrico pensa di essere invincibile e, soprattutto, di fare un lavoro socialmente indispensabile. Fino a quando l’incontro inaspettato con la stravagante fidanzata scaricata in casa sua dal fratello, e l’avvio di un rapporto con i giovani figli di una coppia di imprenditori scomparsa tragicamente, non lo costringerà a rivedere le sue convinzioni e, soprattutto, la sua vita.

Centrale, nel film, la crisi economica, in tutte le sue sfaccettature, e il rapporto con i genitori: quello irrisolto tra Enrico Giusti e il padre, quello succube di Battiston, alias Carlo Bernini con il suo, quello spezzato dei due adolescenti con i genitori morti, in cui però viene riposta anche la speranza di una nuova generazione imprenditorialità sostenibile.  

Con Gianni Zanasi abbiamo invece fatto una lunga chiacchierata sul film, sui personaggi e sul suo lavoro.

Intervista a Gianni Zanasi

Oltre al regista è emiliano romagnola anche la produzione, che vede coinvolta IBC Movie di Beppe Caschetto insieme a Pupkin production e Rai Cinema. Il film è in sala, grazie alla distribuzione di BiM.

Buona visione, da Anna Sbarrai

Il trailer https://www.youtube.com/watch?v=oopehUjhAmg

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