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9 Febbraio 2021 | Mostre

L’essere umano è un’opera d’arte. Il mondo di Zavattini in mostra a Bologna

Il Museo Temporaneo Navile a Bologna da martedì 9 febbraio ospita Aspettando Za. Una non mostra su Cesare Zavattini dalla collezione Massimo Soprani. Intervista al curatore, l’artista Marcello Tedesco

Carmine Caputo

Il Museo Temporaneo Navile in via John Cage, 11a a Bologna da martedì 9 febbraio a martedì 9 marzo ospita Aspettando Za. Una non mostra su Cesare Zavattini dalla collezione Massimo Soprani.

La mostra è curata da Marcello Tedesco e accompagnata da un saggio critico di Antongiulio Vergine. Proprio Marcello ha risposto alle domande che gli abbiamo posto illustrando alcune caratteristiche dell’esposizione e del museo che la ospita.

La “non mostra” è visitabile il martedì, giovedì, venerdì dalle 15 alle 19 solo su appuntamento. La caratteristica dello spazio espositivo, che presenta delle vetrate completamente trasparenti accessibili dalla strada, fa sì che sia comunque possibile dare un’occhiata all’esposizione anche semplicemente facendo una passeggiata in zona.

L’esposizione si propone di rappresentare, già dal titolo, una anticipazione, una prima tappa dello svelamento della collezione di Massimo Soprani, segretario di Zavattini a Luzzara per trenta anni, che dispone di moltissime opere di pittura e incisione (inedite). Cesare Zavattini fu infatti sceneggiatore, ma anche giornalista, scrittore, poeta, collezionista, artista egli stesso.

Un genio talmente poliedrico che diventa difficile da raccontare: in questo caso i curatori si sono concentrati sul nucleo più radicale del suo pensiero. Per Zavattini l’essere umano è un’opera d’arte. Da qui il Museo Temporaneo Navile propone una nuova narrazione sull’essere umano realizzata sulla base dell’indagine di Zavattini, che disarticolò le sovrastrutture retoriche per cercarne l’essenza.

In mostra i visitatori apprezzeranno un allestimento fatto di documenti autografi, libri, fotografie, appunti, i manifesti originali, ma anche la sua stessa voce in “Non libro” ed infine l’ultima opera testamento, ovvero il film “La Veritaaaà”, dove Zavattini è sceneggiatore, regista e attore.

Una mostra non solo da ammirare, ma da vivere come esperienza in prima persona, perché nell’intenzione dei curatori oggi più che mai l’opera d’arte ha bisogno di essere attivata dall’energia degli esseri umani per concretizzarsi come realtà vitale.

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