1 agosto 2011
Il blues è la struttura musicale più suonata e quindi più registrata del XX secolo, si è adattato a tutti gli stili di jazz e al rock and roll, e il suo colore particolare ha invaso tutta la musica popolare.
Le grandi trasformazioni che ha potuto subire nel jazz testimoniano il genio creatore del popolo nero americano. Non si contano più i capolavori costruiti sulle sue 12 misure, su questa formula falsamente banale. Tutti i grandi musicisti di New Orleans suonavano particolarmente bene il blues già a partire dagli anni 20.
Durante l’era swing, il blues perde un po’ del suo colore e della sua forza, con l’eccezione dell’orchestra di Count Basie che arriva da Kansas City, la città Bluesy, e Duke Ellington che dà in tutte le epoche dei capolavori nel quadro di questa struttura. Malgrado gli apporti rivoluzionari del Be Bop, la tradizione del blues è vivace in Charlie Parker, Thelonious Monk e Dizzy Gillespie. Ma i bopper scardineranno gli accordi di blues con gli con gli accordi di settima maggiore o delle successioni di accordi di passaggio.
Il blues praticamente assente nel movimento coolad eccezione del M.J.Q. e di miles Davis. Ritorna prepotentemente durante il periodo hard bop, sotto l’impulso di Horace Silver, Cannonball Adderley, Jimmy Smith. La lista di coloro che si offrono per ritornare alle origini è lunga. Il colore del blues cambia con Coltrane e McCoy Tyner, ma il blues resta. Anche grossi personaggi del free jazz non lo rinnegano: Cecil Taylor, Ornette Coleman, Eric Dolphy, Arche Shepp.
PLAYLIST
(LP – M.J.Q. “Bluesology”) 5,04 (LP – Kind of Blue “All blues”) 11,30 (LP – Art Pepper “Red Pepper blues”) 3,39 (LP – Sonny Rollins “Bluesnote”) 6,56 (LP – Freddie Redd “Blues Blues Blues”) 5,57 (LP – Coltrane Blues “Blues to Bechet”) 5,44 (LP – Coleman Hawkins “Soul Blues”) 9,30 (LP – Art Blakey and the Jazz messengers “Blues march”) 6,13 (LP – Wes Montgomery “ Missile Blues”) 5,50
